ANNO 14 n° 118
Sisma, nella Tuscia il giorno più lungo
Scuole chiuse a Viterbo e provincia, si contano i danni dei numerosi crolli
31/10/2016 - 02:00

di Davide Savino

VITERBO – La sveglia ieri non è suonata per far alzare gli abitanti di Viterbo e della Tuscia, perché a svegliarli alle 7,41 del mattino ci ha pensato il terremoto, che con una magnitudo di 6,5 ha scosso la terra del Centro Italia radendo al suolo i paesi vicino all’epicentro tra cui Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera. Un disastro immane, il sisma più forte dai tempi del terremoto in Irpinia dell’80, che ha causato innumerevoli danni e solo per fortuna non ha fatto vittime: questo il vero miracolo di un evento tremendo.

Una giornata lunga e interminabile scandita dai sussulti della terra, lo sciame sismico, infatti, si è protratto per tutta la giornata con diverse scosse superiori al quarto grado di magnitudo. Oggi le scuole sono chiuse a Viterbo e in provincia per consentire le verifiche strutturali del caso, si contano i danni in tutta la Tuscia, dove alcune comuni hanno subito gravi danni alle abitazioni e non solo.

A Viterbo il centralino dei vigili del fuoco ha suonato per tutto il giorno, la popolazione ha sentito la scossa nitidamente e sono stati effettuati diversi sopralluoghi da parte dei tecnici in ogni punto della città. Immediatamente la macchina dei soccorsi si è messa in moto, infatti è stato subito convocato dal Prefetto di Viterbo, presso il comando Provinciale dei vigili del fuoco, il Centro Coordinamento Soccorsi con la presenza del sindaco di Viterbo, delle forze di polizia e tutti i rappresentanti istituzionali. Sono state fatte subito le ricognizioni dei danni registratisi in provincia e sono state verificate le attivazioni dei piani d’emergenza da parte dei Comuni e dell’Asl. È stato deciso di invitare, a titolo precauzionale, i sindaci a disporre per oggi la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, asili nido compresi, al fine di poter svolgere le iniziali verifiche statiche. Lo ha stabilito, ieri, con apposita ordinanza il sindaco Leonardo Michelini, nella stessa ordinanza è stata estesa la chiusura a palazzo Donna Olimpia di via San Pietro per consentire gli opportuni controlli. Nella serata di ieri la Talete ha informato i cittadini sull’eventualità che dai rubinetti esca acqua gialla a causa del sisma. Si sono registrati danni lievi anche a Bagnaia.

Infine ieri dal tavolo di coordinamento per la sicurezza sono state predisposte diverse misure in caso di forte scossa:

- la popolazione deve ammassarsi in piazza Martiri d’Ungheria (Sacrario) e a Valle Faul;

- i soccorsi dovranno radunarsi nel piazzale antistante la sede del comando della Polizia locale.

Il sindaco Michelini ha anche provato a rassicurare la popolazione viterbese precisando che ''sono solo misure precauzionali, nella speranza che restino tali. È ovvio che non dobbiamo sottovalutare quanto è accaduto a poche centinaia di chilometri da noi''. 

A Civita di Bagnoregio subito dopo la scossa di ieri si è aperta una crepa sul campanile della chiesa, il sindaco Francesco Bigiotti ha fatto transennare l’area nei pressi di piazza del Vescovado, mentre la protezione civile ha effettuato diversi sopralluoghi. Il primo cittadino ieri ha scritto sul suo profilo Facebook che ''domani (oggi ndr) le scuole del comune di Bagnoregio resteranno chiuse per disposizione della Prefettura di Viterbo, dopo la scossa di terremoto. Noi stiamo facendo tutti i controlli sugli immobili di nostra competenza. Per quanto riguarda Civita la situazione è la seguente: abbiamo effettuato, mezz’ora dopo l’evento sismico, un sopralluogo insieme ai tecnici e successivamente anche con i vigili del fuoco. Il ponte di Civita non ha subito alcun danno ed è perfettamente agibile. Il campanile di Civita presenta una fessurazione sulla parte posteriore che ha reso necessario, per motivi del tutto precauzionali, emettere ordinanza di chiusura della chiesa ed interdizione alle persone della zona limitrofa. In attesa di approfondite verifiche strutturali, abbiamo deciso di ordinare la chiusura anche della cattedrale di Bagnoregio''.

A Vignanello dopo il sisma è stata dichiarata inagibile la chiesa di San Sebastiano. La messa di ieri mattina è stata celebrata in piazza.

A Vallerano si sono verificati crolli e crepe anche in alcune abitazioni e la protezione civile è rimasta al lavoro fino a sera ieri per le verifiche.

A Nepi sin dalla mattina dai rubinetti delle case sgorgava acqua gialla e anche il palazzo comunale ha subito danni: si è staccata la palla medicea.

A Orte la forte scossa di ieri mattina ha provocato il crollo del cornicione e di una parete della scuola elementare. Durante la giornata di ieri sono stati segnalati danni anche all’acquedotto. Dopo i sopralluoghi in tutto il territorio comunale ieri sono state chiuse le chiese di Sant Agostino e San Biagio, oltre alla porta di San Cesareo. La strada che del nuovo parcheggio che inizia da Padre Pio fino al parcheggio sotto San Cesareo è stata chiusa. È stata stabilita una nuova viabilità visto che piazza della Rocca è stata inibita al traffico per un pericolo di crollo del tetto dell’ex chiesa ora proprietà Ciucci, il transito è consentito solo per i pedoni. La nuova viabilità verso la Rocca prevede senso obbligatorio solo per via Gramsci e si ritorna per via principe Umberto per poi uscire verso via Garibaldi e da lì a Sant Agostino.

A Caprarola si sono verificate le maggiori criticità di tutta la Tuscia, Infatti sono state evacuati il duomo, la casa famiglia e alcuni palazzi del centro storico, già transennato. I vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo all’interno del duomo e, secondo quanto si è appreso, la facciata si sarebbe distanziata dal muro di qualche centimetro e all’interno sarebbero stati riscontrati gravi problemi strutturali. Si sono svolti anche sopralluoghi sul ponte ad arco chiamato ponte degli Eroi da parte dei vigili del fuoco.

La Salaria resta chiusa e nell’Umbria e nelle Marche la situazione è drammatica, ci sono oltre 25mila sfollati e ieri molte persone sono state trasferite nelle strutture alberghiere e ricettive della costa marchigiana, ma in molti hanno dormito in auto per non abbandonare quello che resta delle loro case.

Lo sciame sismico, fanno sapere dall’Ingv, potrebbe durare anche per mesi e non si escludono repliche più o meno forti vista l’intensità del sisma. Tutti a Viterbo sperano che il peggio sia passato, ma la realtà impone di dire ai cittadini che ci potrebbero essere altre scosse quindi bisogna stare pronti in ogni momento, è buona pratica tenere una borsa a portata di mano con lo stretto necessario per poter vivere fuori casa un paio di giorni; un kit di pronto soccorso e bottiglie d’acqua. Inoltre in caso di scossa bisogna rispettare i dettami dei piani di emergenza attivati da tutti i Comuni della Tuscia. 





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