ANNO 14 n° 118
Si è dimesso l'intero Cda della società
Mollano Bonori, Fedeli e Marzoli; prospettive cupe per il servizio idrico
12/09/2015 - 00:00

VITERBO – Stefano Bonori non è più presidente della Talete Spa: ieri mattina ha rassegnato le dimissioni. Con lui hanno dato l’addio alla società di gestione del servizio idrico i due membri del Cda: Marco Fedeli, predecessore di Bonori, espresso dal centrodestra, e Cinzia Marzoli, voluta da Mauro sindaco di Tarquinia nonché presidente della Provincia e quindi dell’Ato.

Le dimissioni dell’intero Cda di Talete erano nell’aria da qualche tempo, cioè dal 26 agosto scorso, quando l’assemblea dei sindaci-soci si rifiutò di approvare il bilancio che faceva finalmente chiarezza sui conti della società a intero capitale pubblico. Bilancio scaturito dalla due deligence che evidenziò una situazione pesantissima.

Ora le sorti della Talete sono davvero appese a un filo. Fragilissimo. Gravata da un grosso debito, il deficit di gestione dell’esercizio 2014 ha sfiorato i 4 milioni e mezzo, alla società mancano soprattutto le risorse necessarie per il rilancio: occorrono investimenti per migliorare la rete idrica e affrontare la controversa questione dei dearsenificatori, la cui gestione, quest’anno a carico della Regione, l’anno prossimo costerà 6 milioni di euro. E così quelli successivi.

Per avere una credibile prospettiva, Talete ha bisogno di una potente iniezione di denaro, ma la ricapitalizzazione deve andare ben oltre alla copertura del buco di 4 milioni e messo: si parla di almeno 28 milioni per rimettere in carreggiata la società.

Se non dovessero sopraggiungere fatti nuovi, la società rischierebbe seriamente di essere messa in liquidazione, con tutto ciò che consegue. Una prospettiva che il presidente dell’Ato Mazzola, almeno per il momento, vorrebbe scongiurare assegnando il bastone del comando a un commissario. Secondo i boatos il nome in pectore sarebbe quello di Cinzia Marzoli, la commercialista di Cerveteri, alla quale ha già assegnato il compito di salvare la Multiservizi di Tarquinia.

Ma la strategia di Mazzola dovrà fare i conti con i sindaci-soci e con la lobby che da tempo preme affinché il servizio idrico sia assegnato all’Acea. Costi quel che costi. Intanto cresce l'apprensione tra i 150 dipendenti della Talete. 





Facebook Twitter Rss