ANNO 14 n° 118
Bonori: ''Siamo stati abbandonati dalla politica''
Conferenza stampa fiume stamattina per il presidente dimesso Stefano Bonori
14/09/2015 - 15:18

di Roberto Pomi

VITERBO – Stefano Bonori scatta l’ultima fotografia su Talete e se ne va. Nei giorni scorsi la rassegnazione delle dimissioni, sue e del consigliere Cinzia Marzoli. Il cda della società che gestisce nella Tuscia il servizio idrico è di fatto decaduto, si procede con la gestione ordinaria. In attesa di un rinnovo del vertice.

Stamattina la conferenza stampa dell’ormai ex presidente. ''Talete scotta così tanto che si è deciso di lasciare soli Bonori, Mezzetti (nel cda fino a gennaio scorso) e Marzoli sono stati lasciati soli dalla politica. Anche il consigliere Marco Fedele è stato lasciato solo'', è questo il messaggio centrale dell’incontro con i giornalisti. Bonori si è presentato da solo, davanti a lui tutte le carte: verbali, resoconti, bilanci di Talete.

Ci ha provato e vuole uscirne pulito. Il suo è stato un ''regno''all’insegna della trasparenza e della buona amministrazione. Sta di fatto che i soci non hanno capito il messaggio e sono stati a guardare tutte le mosse dell’ex sindaco di Bomarzo. Lo stesso che quando venne costituita Talete votò contro un consiglio d’amministrazione composto da 11 persone. Anche allora la sua posizione è sempre stata per l’efficienza della società. Fatto sta, a oggi, di 51 soci solo 10 hanno ritirato in Talete il bilancio. E non è un caso se lo stesso Bonori ci tiene a sottolineare il dato.

Stiamo parlando di una società che ha un giro di fatture di 28 milioni di euro all’anno, non esattamente uno scherzetto. Anzi, si tratta proprio di un bel business. ''Ho cercato di fare un lavoro tecnico – dichiara il presidente dimesso -. Ho messo sul tavolo dei soci la situazione reale della società, con i suoi 4 milioni e 300mila euro di passivo''. ''Non falsifico i bilanci – continua -. Ho sempre operato con la massima correttezza e trasparenza e manderò tutto il mio lavoro alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Se qualcuno pensa di poter gestire le cose in modo diverso, con un bilancio che non rispecchia il reale, lo faccia pure. Lo faccia da sé. Ho giocato questa partita con responsabilità, con il resto del cda, e se qualcuno vuole fare azioni verso questo cda ben venga. Ho una copertura assicurativa e tutto è stato fatto in maniera trasparente''.

Bonori parla anche di Zingaretti e della richiesta del presidente di vedere i conti reali di Talete, fatta con un intervento pubblico. ''E’ tutto nero su bianco. Si conosce la misura del passivo, ma è anche chiaro che i soci possono decidere di ripianare le perdite e far continuare l’esistenza di Talete''. L’ex presidente ha anche indicato i tecnicismi di alcune strade, che permetterebbero alla maggior parte dei comuni di ricapitalizzare senza tirare fuori un centesimo, attraverso dei fondi di garanzia esistenti già dentro la società.

''Rimane il rammarico, la schiettezza non ha ripagato – ha concluso-. Non voglio passare da martire, anche se santo Stefano è il primo martire della chiesa. Gli istituti di credito oggi credono in Talete, grazie al lavoro serio e scrupoloso fatto. Ma non basta, devono crederci in primis i soci''.





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