ANNO 14 n° 118
Fondazione: ''Belcolle, ci mancava una pistola nel pronto soccorso''
17/06/2014 - 10:21

Riceviamo e pubblichiamo 

Non bastava la carenza di posti letto; non bastava l’esiguo numero di infermieri in servizio; non bastava la mancanza di barelle e tante altre inaccettabili complicazioni che, con il tempo, hanno portato il “pronto soccorso” di Belcolle a vivere di sicuro il periodo più negativo della sua storia.

Le ultime notizie diffuse dalla stampa sulla proclamazione dello stato di agitazione del Personale con possibile indizione di uno sciopero di protesta, a seguito di un fatto di estrema gravità che ha visto un uomo in evidente stato delirante minacciare con una pistola non solo gli operatori in quel momento presenti, ma gli stessi pazienti in trattamento al “pronto soccorso” e i familiari che li accompagnavano, ci fanno riflettere su quanto di drammatico poteva accadere nei lunghi momenti di quella paurosa circostanza.

Prima ancora di questo grave episodio, Fondazione si era avvalsa della disponibilità dei consiglieri regionali Sabatini e Sbardella che hanno visitato nei giorni scorsi l’importante presidio di Belcolle per rendersi conto personalmente delle proteste esternate più volte dai dipendenti ed anche dalle persone che, giornalmente, affluiscono al “pronto soccorso” per essere trattati secondo la gravità della loro patologia.

E se i consiglieri regionali porteranno sul tavolo del Presidente Zingaretti quanto hanno rilevato nella loro visita con il chiaro intento di sollecitarne un intervento risolutivo che tarda a realizzarsi, FondAzione prende atto che lo stato comatoso di Belcolle e il suo “pronto soccorso”, ormai sotto assedio, non hanno impensierito più di tanto i due soggetti che, più di altri, dovevano impegnarsi concretamente per trovarne la soluzione; stiamo parlando del Commissario Straordinario Macchitella e del Sindaco Michelini che, udite-udite, giovedì 19 giugno taglieranno il nastro per il primo ambulatorio infermieristico della città di Viterbo, più precisamente del quartiere Carmine, alla presenza del sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Luigi Bobba, un ambulatorio che sarà dotato di infermieri della ASL e di medici messi a disposizione dal Lions Club di Viterbo, per un servizio, rivolto alle persone che si trovano in una condizione di fragilità socio-economica.

FondAzione si augura che tale progetto possa funzionare al meglio per dare risposte sanitarie ai residenti del quartiere ma si augura anche che il Sindaco di Viterbo ed il Commissario della ASL possano a breve inaugurare, presso Belcolle, un “pronto soccorso” dove la gente trovi assistenza e prestazioni specialistiche erogate da un numero sufficiente di medici ed infermieri, dove i malati possano sistemarsi su un letto e non su una barella e, soprattutto, dove la gente non subisca minacciose incursioni di qualche esasperato mentale, addirittura armato di pistola come accaduto l’altro giorno.

 

IL DIRETTIVO COMUNALE DI FONDAZIONE

 





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