ANNO 14 n° 118
Carabinieri e finanza
sinergia d'oro
Ingente sequestro
03/12/2015 - 12:18

VITERBO – Quando la collaborazione fa la forza. Carabinieri e guardia di finanza di Viterbo, lavorando fianco a fianco, chiudono il cerchio di un'operazione che, lo scorso marzo, portò a 15 ordinanze di custodia cautelare (10 in carcere e 5 ai domiciliari) e soprattutto smantellò un'organizzazione dedita alla ricettazione e al riciclaggio di oro e argento. Di qui il nome dell'intervento: Silver & gold.

Clicca qui per vedere il video dell'operazione

Oggi, siamo alla seconda fase. Quella dell'''aggressione patrimoniale'', che ha consentito di individuare i proventi del traffico e di sequestrarli. E se non proprio il frutto diretto dell'illecito (che non sempre è facilmente rintracciabile), sfruttando le leggi antiriciclaggio e antimafia, almeno gli immobili e i liquidi nella disponibilità dei malfattori, per l'equivalente della somma derivata dall'attività criminale. Il totale, calcolato dai militari dell'Arma e dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della finanza, ammonta ad oltre due milioni di euro (2.194 milioni, per la precisione). Al momento, oltre ai conti correnti, sono stati posti i sigilli ad un immobile di Montalto di Castro, e si spera nel breve periodo di risalire ad altre proprietà (mobili o immobili) per coprire gli oltre due milioni di euro accertati.

Le persone coinvolte sono quattro, ''i vertici dell'organizzazione, già oggetto di provvedimenti lo scorso marzo''. Il giorno 24 di quel mese scattò il blitz: 15 ordinanze di custodia cautelare tra carcere e domiciliari, 24 perquisizioni. Venne alla luce un sistema sofisticato che aveva la sede operativa nella Tuscia ma che si estendeva a sud, fino alla Capitale, e a nord, fino ad Arezzo. Tonnellate di oro e d'argento, provento di furti nelle abitazioni private, veniva convogliato verso un negozio di Compro oro di una frazione di Viterbo (è chiuso da allora). Qui la provenienza del metallo prezioso veniva trasformata in ''lecita'' attraverso vari passaggi, per esempio con delle false fatture effettuate da aziende complici. L'ultimo atto avveniva ad Arezzo, una delle capitali italiane della lavorazione dei preziosi: gli oggetti in oro e argento venivano fusi, e dunque resi irriconoscibili. ''Ma molto importante è stato anche il contributo dei cittadini – sottolinea il comandante provinciale dei carabinieri, Mauro Conte – Che hanno riconisciuto i gioielli che erano stati loro rubati attraverso le foto che abbiamo pubblicato on line sul nostro sito www.carabinieri.it''.

Dopo aver messo a segno il primo colpo, carabinieri e guardia di finanza – coordinati dal giudice Tucci – non si sono fermati. Anzi, hanno scavato nei conti e nei patrimoni dei soggetti coinvolti, applicando le normative antimafia e antiriciclaggio. Fino a sequestri di oggi, che probabilmente non saranno gli ultimi.

''Ci teniamo ad evidenziare – ha detto ancora il colonnello Conte – la proficua sinergia tra l'Arma e la guardia di finanza. Un'attività congiunta che ha portato a dei risultati concreti e che si rafforzerà anche in futuro. Questo è per noi motivo di vanto e di fiducia''. Il suo pari grado delle Fiamme gialle, il colonnello Giosuè Colella è sulla stessa linea: ''E' la prima conferenza stampa da quando sono a Viterbo, cioè dallo scorso agosto, e sono felice di farla insieme ai carabinieri. Sono un fautore della collaborazione, è un arma vincente, anche se non sempre purtroppo viene data per scontata. Ma sono gli stessi cittadini a chiedercela, e i risultati si vedono''.





Facebook Twitter Rss