ANNO 14 n° 119
Al Caffè Letterario ''La casa aperta''
A presentare l'incontro il dottore
di teologia don Alfredo Cento
26/01/2016 - 15:19

VITERBO - Mercoledì 27 gennaio 2016, in occasione della giornata della memoria della Shoah, avrà luogo la presentazione del romanzo ''La casa aperta'', opera prima del neoscrittore Stefano Girardi, classificatasi al terzo posto all'edizione 2014 del Concorso Letterario Nazionale ''Gocce d'inchiostro'', promosso dalla Viola Editrice.

La presentazione sarà coordinato da don Alfredo Cento, sacerdote diocesano e dottore in Teologia sistematica, già preside dell'istituto teologico San Pietro di Viterbo, addetto al tribunale diocesano, cappellano del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, parroco della Chiesa di Sant'Andrea in Viterbo, nonché appassionato del territorio.

Appuntamento alle ore 18.30 Caffè Letterario in Via Igino Garbini civico 59, al primo piano, a fianco della Deutsche Bank e sopra Intesa San Paolo.

Nel corso di una breve vacanza in montagna, dopo un brutto periodo, Luisa ritrova i luoghi della sua infanzia e dei mesi vissuti a Castelrotto durante la Seconda Guerra Mondiale.

I suoi genitori decidono nel maggio '43 di lasciare la casa di Civitavecchia perché preoccupati di un imminente attacco alla città portuale, considerata dai tedeschi come base logistica per un probabile sbarco alleato in Sardegna.

Il viaggio per scappare dalla città è avventuroso e precede solo di qualche ora l'attacco aereo che distruggerà quasi il 90% della città. I successivi mesi, vissuti in montagna, sono un susseguirsi di quotidianità e di episodi reali, di incontro con la guerra e con la morte. La famiglia si divide. La madre di Luisa, Pia, originaria di quelle zone, avvia un breve commercio che la costringe più volte a tornare alla sua città natale dove rincontra anche il marito. Nasce il suo terzo figlio, Carlo che è costretta a lasciare presso una balia fino a tempi migliori. La famiglia vive a lungo nella 'casa aperta', una casa scoperchiata e solo in parte adattata ad ospitare una famiglia. La vita nella 'casa aperta' ha aspetti piacevoli e momenti di tristezza e disagio, soprattutto in attesa di quel fratello ancora lontano da loro.

Solo nel 1952 la famiglia si riunisce, ma intanto la malattia ha minato la salute di Pia che avrà solo qualche altro anno per godere di una serenità ritrovata...''.






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