ANNO 14 n° 110
Presunto orco di Orte - La psicologa: ''La bambina č troppo intelligente''
19/09/2012 - 04:00

VITERBO (F.L.) - “La bambina ha un quoziente intellettivo superiore alla media ed è pienamente in grado di testimoniare. Emerge, inoltre, dalle sue deposizioni un forte atteggiamento protettivo nei confronti della madre”. Questo è l’esito della perizia svolta dal consulente tecnico, la dottoressa Simonetta Taucci, sulla presunta vittima dell’ “orco” di Orte. L’esame era stato fatto a luglio in un’aula protetta e, in sostanza, la bambina ha confermato e descritto ancora tutte le violenze.

L’uomo, un 40enne ex operaio, era stato arrestato dagli uomini della Squadra mobile di Viterbo coordinata da Fabio Zampaglione il 27 marzo 2011 a seguito delle denunce della convivente, una donna rumena arrivata in Italia pochi anni fa, che aveva notato strani comportamenti della propria figlia, nata da un precedente matrimonio.

L’udienza di ieri pomeriggio, iniziata alle 14,30 a porte chiuse, è durata due ore e mezza circa, in cui, oltre all’esito della perizia, sono stati ascoltati parte dei testimoni dell’accusa. Nel particolare la madre della bambina, la presidentessa dell’associazione contro la violenza sulle donne Erinna, Anna Maghi, l’assistente sociale e la pediatra hanno confermato tutte le accuse mosse all’operaio quarantenne di Orte. La madre della bimba, che oggi ha dieci anni, più volte, durante l’udienza, è stata sopraffatta dalla commozione.

Presente in aula anche il presunto orco che, come ha fatto dall’inizio, continua a dichiararsi innocente. L’uomo è rinchiuso in carcere da oltre un anno e mezzo e, a questo proposito, i suoi legali, Giuseppe Picchiarelli e Giuliano Migliorati, avevano depositato alla fine di giugno, l’istanza di revoca o sospensione della misura cautelare del carcere al Riesame di Roma. Per la difesa, infatti, non sussisterebbe più il motivo per il quale era stata disposta la misura cautelare della detenzione, ovvero il pericolo di reiterazione del reato di violenza sessuale per il fatto che la donna e sua figlia vivessero con lui nella stessa casa. Il Riesame ha però rigettato la richiesta di scarcerazione e, a breve, gli avvocati dell’imputato potranno conoscerne i motivi, anche se, sempre a breve, dovrebbero anche scadere i termini della misura cautelare del carcere.

La prossima udienza è stata fissata per l’8 gennaio, in cui saranno ascoltati gli ultimi due testimoni dell’accusa, i primi due della difesa e l’imputato.





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