ANNO 14 n° 117
Morti per sofferenza respiratoria acuta
E' emerso dai primi risultati delle autopsie svolte l’altro ieri su Papini e Lisei
Inquirenti al lavoro per accertare come l’acido solfidrico sia arrivato alla Kyklos
Oggi alle 15,30 i funerali delle due vittime: lutto cittadino a San Lorenzo Nuovo
02/08/2014 - 01:51

APRILIA – “Acuta sofferenza respiratoria causata da edema polmonare”. Questi i primi risultati degli esami autoptici svolti ieri l’altro sulle salme di Roberto Papini (42 anni) e Fabio Lisei (44), i due operai di San Lorenzo Nuovo morti lunedì scorso nell’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia, in provincia di Latina.

Le autopsie, eseguite dall’equipe medico legale Fabrizia Favalli dell’Università di Roma Tor Vergata, erano iniziate alle 16 di giovedì per concludersi solo dopo le 23. Stando alle prime risultanze il decesso sarebbe stato istantaneo, per inalazione di sostanze tossiche. Al termine delle ispezioni cadaveriche, alle due vittime sono stati prelevati campioni biologici, necessari per gli esami tossicologici che saranno eseguiti negli studi dell’Ateneo capitolino. La relazione della dottoressa Favalli dovrebbero arrivare sulla scrivania del pm Luigia Spinelli, titolare del fascicolo, entro sessanta giorni.

Lo scenario della tragedia avvenuta nell’impianto Kyklos, nel frattempo, si è completamente ribaltato rispetto a quanto ipotizzato in prima battuta. E, adesso, emergono dettagli che, se dovessero trovare conferma nelle indagini che stanno svolgendo gli organi inquirenti, sarebbero a dir poco inquietanti. Viene alla luce soltanto ora, ad esempio, che l’allarme su fetori e presunte sostanze nocive era già stato lanciato tempo fa.

L’argomento è stato oggetto di un acceso dibattito durante il consiglio comunale di Aprilia di giovedì: parte dell’opposizione ha infatti firmato la mozione nella quale il consigliere Vincenzo La Pegna ha chiesto di mettere ai voti le dimissioni dell’assessore all’Ambiente, Alessandra Lombardi, accusata di “aver sottovalutato l’allarme lanciato dai residenti in merito ai miasmi prodotti dall’impianto, ma anche di aver organizzato visite scolastiche all’interno del sito, cui hanno preso parte i bambini di quinta elementare”.

Nel documento si legge: “Le forze dell’ordine hanno apposto i sigilli all’impianto su disposizione del pm Luigia Spinelli: un provvedimento d’urgenza a seguito delle prime risultanze dei prelievi dell’Arpa. Le analisi chimiche sono ancora in corso, ma già durante i prelievi di percolato dall’impianto di Aprilia, i tecnici avrebbero avvertito un fortissimo odore di uova marce, tipico dell’idrogeno solforato o acido solforico e dei suoi composti”.

Accertare come sia finito l’acido solfidrico nella casse di accumulo del percolato è, non a caso, una delle priorità degli investigatori.

“Sarebbe molto grave se ci fossero state avvisaglie e nessuno avesse provveduto a mettere in sicurezza l’area”, ha commentato l’avvocato Angelo Di Silvio, legale di Danilo e Davide Mira, padre e figlio, titolari della ditta omonima e datori di lavoro delle vittime. I due sono stati iscritti sul registro delle informazioni di reato insieme ad altre tre persone: Sebastiano Reveglia, responsabile della sicurezza all'interno dell'impianto della Kyklos; Alessandro Filippi, legale responsabile della stessa società, controllata al 51% dal Gruppo Acea; e Andrea Pula, legale rappresentante della Eco-Spazio 2000, l'impresa incaricata del trasporto del percolato dall'impianto Kyklos ai centri di trattamento, che aveva subappaltato parte dell'attività alla Mira di Orvieto.

“Alla luce di quanto sta emergendo – ha detto ancora l’avvocato Di Silvio - i miei clienti sono vittime inconsapevoli di quanto accaduto”.

Inoltre, secondo indiscrezioni che, per il momento, non hanno trovato riscontri ufficiali - e che potrebbero anche essere dettate dai timori che, inevitabilmente, la gente del posto nutre – pare che altri due dipendenti della Kyklos siano finiti in ospedale e ricoverati un paio di giorni sempre a causa delle inalazioni.

Oggi, intanto, per San Lorenzo Nuovo sarà il giorno del lutto cittadino, proclamato dal sindaco Massimo Bambini. Il paesino, 2.400 anime circa, è ancora sotto shock. “La comunità è sconvolta e si è stretta al dolore delle famiglie”, ha detto Bambini, annunciando anche “la sospensione di tutte le iniziative estive che erano in programma”.

Le salme di Papini e Lisei sono tornate in paese nella tarda serata di ieri e, questa mattina, nella sala consiliare del Comune sarà allestita la camera ardente. Poi l’ultimo saluto, alle 15.30, nella parrocchia di San Lorenzo Martire, dove il parroco del paese, don Vincenzo, officerà la cerimonia funebre.

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