ANNO 14 n° 111
Il presunto ''orco'' di Orte esce dal carcere
L'operaio ha scontato un anno e sei mesi di carcerazione preventiva
09/10/2012 - 04:00

VITERBO (f.l.) – Dopo un anno e sei mesi di carcerazione preventiva C.B., il presunto orco di Orte, è uscito. E’ libero ma con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e con l’obbligo di dimora a Orte.

L’operaio 40enne, accusato di violenza aggravata e continuata sulla figlia dell’ex convivente, era detenuto a Mammagialla dal 30 marzo 2011, giorno dell’interrogatorio di garanzia in cui fu confermata la misura cautelativa della detenzione. Era stato arrestato dagli agenti della Mobile, coordinati da Fabio Zampaglione, a seguito delle denunce della ex compagna, una donna rumena arrivata in Italia pochi anni fa, che aveva notato strani comportamenti della propria figlia, nata da un precedente matrimonio. Gli abusi sarebbero iniziati nel 2008, quando la bambina aveva sei anni; ''l’orco’’, dal canto suo, ha sempre sostenuto la sua innocenza.

La difesa, gli avvocati Giuseppe Picchiarelli e Giuliano Migliorati, dopo il rigetto del Riesame di Roma dell’istanza di revoca o sospensione della misura cautelare in carcere, aveva presentato al gip, Franca Marinelli, la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare, che è stata accolta. Dopo un anno e sei mesi di carcerazione preventiva, il cui termine sarebbe scaduto nel 2013, il presunto stupratore è libero, seppure con gli obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.

Il processo al presunto stupratore è iniziato l’8 maggio scorso davanti al collegio presieduto dal giudice Gaetano Mautone. Gli avvocati della difesa, Giuseppe Picchiarelli e Giuliano Migliorati, hanno presentato una lista di 14 testimoni tra cui la convivente dell’uomo, la figlia vittima dei presunti abusi e altri parenti. Il collegio, i giudici Gaetano Mautone, Eugenio Turco e Rita Cialoni, ascolterà due testi per ogni capitolo.

Il 3 luglio è stata interrogata la bambina che ha confermato le violenze subite. La sua testimonianza, avvenuta in presenza della dottoressa Simonetta Taucci in un’aula protetta, è stata ascoltata dal collegio tramite video. Il 18 settembre, poi, il processo è andato avanti con la lettura della perizia sulla bambina e l’ascolto dei testi del pm. “La bambina ha un quoziente intellettivo superiore alla media ed è pienamente in grado di testimoniare. Emerge, inoltre, dalle sue deposizioni un forte atteggiamento protettivo nei confronti della madre”. Questo è l’esito della perizia svolta dal consulente tecnico sulla presunta vittima.

Sono stati ascoltati, poi, sempre a settembre, parte dei testimoni dell’accusa. Nel particolare la madre della bambina, la presidentessa dell’associazione contro la violenza sulle donne Erinna, Anna Maghi, l’assistente sociale e la pediatra hanno confermato tutte le accuse mosse all’operaio quarantenne di Orte. La madre della bimba, che oggi ha dieci anni, più volte, durante l’udienza, è stata sopraffatta dalla commozione.

La prossima udienza è stata fissata per l’8 gennaio, in cui saranno ascoltati gli ultimi due testimoni dell’accusa, i primi due della difesa e l’imputato.





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