ANNO 14 n° 117
Indagati e Italgas denunciati per lesioni
Esposto presentato dai vicini di casa
09/10/2015 - 02:00

(Il villino distrutto dall'esplosione che ha ucciso Daniela Anselmi)

VITORCHIANO – Una denuncia per lesioni a carico dei tre indagati per l’esplosione avvenuta in una villetta a Vitorchiano il 18 aprile scorso, che ha ucciso Daniela Anselmi, ventisette anni, e ha ustionato gravemente la figlioletta Noemi, un anno, è stata depositata alla Procura della Repubblica di Viterbo. A presentarla sono stati i vicini di casa della vittima, la famiglia Alessio, assistita dall’avvocato Samuele De Santis, alla quale l’esplosione provocata da una perdita di gas ha distrutto l’appartamento con tutto ciò che conteneva.

I denunciati sono il proprietario della villetta in cui viveva la vittima, l’artigiano che ha allestito l’impianto del gas e l’Italgas.

Prima di depositare la denuncia, l’avvocato De Santis ha fatto sottoporre Gabriele Alessio, la moglie Pamela Bugiotti e la loro figlia Aurora di cinque anni a una perizia medico-legale che ha riscontrato in tutti un forte stato di malessere post-traumatico tuttora esistente. Perizia che è stata consegnata insieme alla denuncia al pubblico ministero Paola Conti.

L’iscrizione dell’Italgas nel registro degli indagati scaturì dal fatto che i vigili del fuoco accertarono che nel serbatoio del gas posto all’esterno della villetta in cui abitava Daniela Anselmi con il compagno Daniele Vocioni e la figlioletta Noemi, c’era del gas inodore, cioè senza l’aggiunta dell’additivo che sprigionando un odore acre e penetrante, segnala la presenza di gas nell’ambiente. L’aggiunta dell’additivo, finalizzata a evitare situazioni di pericolo, come l’esplosione e l’inalazione di sostanze tossiche, è obbligatoria.

Gli stessi vigili del fuoco accertarono inoltre che l’impianto non sarebbe a norma poiché nell’abitazione non sarebbe stati realizzati gli sfiatatoi posti vicino al pavimento che consentono la dispersione della miscela gassosa in caso di perdita. Il proprietario della villetta, invece, era stato indagato fin dai giorni immediatamente successi all’esplosione.

Infine, sono emersi nuovi particolari sui drammatici momenti seguiti alla deflagrazione. A soccorrere per prime Daniela Anselmi, mentre era ancora avvolta dalle fiamme, furono Pamela Bugiotti e l’altra vicina di casa. La giovane era una torcia umana, e le due donne usarono un tubo dell’acqua del giardino per spegnere le fiamme. L’altra vicina di casa, inoltre, si mise subito alla ricerca della bambina e la trovò coperta dai detriti, gravemente ustionata al volto e in altre parti del corpo. Dopodiché arrivarono i soccorritori.

Daniela Anselmi morì il giorno dopo nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. La figlioletta, invece, restò a lungo tra la vita e la morte, sopportando anche dei delicati interventi chirurgici finché non fu dichiarata fuori pericolo.

Infine, si è appreso che la perizia disposta dal pubblico ministero per accertare le esatte cause della tragica esplosione non è stata ancora depositata.

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