ANNO 14 n° 117
E ora spunta la fronda dell'acqua calda
A fine anno la sentenza del Consiglio di Stato sulla quantità delle Terme dei Papi
02/10/2014 - 02:01

VITERBO - Si aprono le danze sulla città termale. Questa mattina è all’ordine del giorno in commissione comunale la discussione su una proposta di deliberazione consiliare avente per titolo ''Provvedimenti per il rilancio ex Terme Inps''. Un documento con cui si vuole andare a mettere nero su bianco tutto il percorso da seguire per arrivare alla meta dichiarata più volte dal sindaco Leonardo Michelini e dall’assessore Antonio Delli Iaconi: rilanciare la struttura passata alla storia della città come Terme dei Lavoratori.

Situazione calda all’interno della maggioranza. Martedì sera si è tenuto un incontro piuttosto bollente tra i consiglieri che sostengono il governo cittadino. Uno degli elementi di maggiore attrito va ricercato proprio in questa proposta di deliberazione. Al punto che, anche se la discussione in commissione è all’ordine del giorno, potrebbe saltare tutto.

Cosa c’è scritto? Nella sostanza niente di trascendentale. Si individua, come già annunciato in diverse occasioni, lo strumento del ''dialogo competitivo'' per il bando d'assegnazione della gestione dell'impianto. Strumento con cui il Comune  punta a far venire allo scoperto i potenziali interessati alla riqualificazione e messa in funzione della struttura. Interessante il passaggio che indica l’acqua termale a disposizione. Si parla di 6 litri al secondo dalla sorgente del Bulicame e 10 litri/secondo dalle Zitelle. Non si fa menzione di altro. Come dire a Terme dei Papi, soggetto particolarmente interessato alla partita del termalismo viterbese, di dormire sonni tranquilli? Il Comune ha quindi rinunciato al braccio di ferro con la famiglia Sensi? Braccio di ferro che si consuma proprio sulla riduzione, voluta da Palazzo dei Priori per liberare materia prima da destinare alla nascita di nuovi impianti, dei circa 40 litri/secondo che attualmente sono in uso a Terme dei Papi. Pare proprio di no. C’è un'altra notizia che, a quanto appreso, ha fatto mutare strategia al Comune di Viterbo: il pronunciamento del Consiglio di Stato che arriverà entro fine 2014.

Da Palazzo dei Priori sembrano confidare che con questo pronunciamento venga ribaltata la sentenza del Tar che autorizza i Sensi a utilizzare tutta l’acqua necessaria al funzionamento di Terme dei Papi. Concetto piuttosto vago e difficilmente definibile in un numero preciso di litri al secondo, concetto che rende scivoloso il braccio di ferro tra i gestori della struttura e il Comune, almeno in questa fase. La proposta di deliberazione punta quindi, in attesa di nuove prospettive, a mandare avanti l’operazione di rilancio delle ex Inps. La domanda è: perché alcuni consiglieri di maggioranza non sembrano d’accordo?





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