ANNO 14 n° 117
Colpi ai self service armati di frullino, ''La colonnina era aperta in quattro''
La banda avrebbe messo a segno i furti nel weekend per poi dedicarsi allo spaccio il resto della settimana
23/01/2020 - 06:40

VITERBO – (b.b.) Devono rispondere di furto aggravato e spaccio a minori gli undici imputati finiti di fronte al collegio presieduto dal giudice Gaetano Mautone.

Quattro viterbesi e sette stranieri, finiti in manette all’alba del 17 maggio 2015 quando scattò il blitz dei carabinieri a conclusione della lunga e articolata operazione Fai da Te. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero fatto parte di una presunta banda che scassinava i self service dei distributori nei weekend e spacciava fuori scuola gli altri giorni della settimana.

A parlare ieri in aula due vittime del gruppo.

''Era il 16 maggio del 2014. Avevo chiuso il distributore di benzina da pochi minuti ed ero appena tornato a casa quando ho ricevuto la chiamata della vigilanza: avevo subito un furto – ha spiegato al tribunale uno dei dipendenti di una stazione di servizio di Montefiascone – sono andato immediatamente a vedere cosa fosse successo. Qualcuno aveva manomesso i quadri elettrici e con un frullino aveva letteralmente aperto in quattro la colonnina del self service. Quella volta non riuscirono a portare via soldi, ma in altri episodi si''.

Stessa sorte per una dei due soci di un distributore sulla via Cassia, poco distante da Vetralla. ''La mattina del 3 dicembre del 2014 quando sono andata al lavoro, ho trovato tutti i fili della corrente a terra e la colonnina del self service parzialmente danneggiata e aperta da un frullino''.

Con lo stesso metodo, la banda, a cavallo tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, avrebbe colpito decine e decine di distributori, facendo razzia dei contanti ritrovati nelle casse del ‘’Fai da te’’. Il covo era un magazzino nelle campagne tra Viterbo e Montefiascone. Lì i banditi avrebbero nascosto gli arnesi da scasso e le parrucche per sfuggire alla videosorveglianza. E in quello stesso locale, avrebbero diviso il bottino e prima di ogni colpo si sarebbero drogati.

Si tornerà in aula il 15 luglio per sentire altri testimoni dell’accusa.





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