ANNO 14 n° 118
''C'era il sale nei magazzini? E quanto?''
Marini interroga il Comune e
annuncia che chiederà una verifica
01/03/2018 - 06:44

VITERBO – (aml) Tre giorni di sole non sono riusciti a ridare normalità alla città. Diverse le vie del centro, soprattutto laterali, ancora impraticabili per il ghiaccio. La nevicata di domenica, nonostante non fosse così copiosa come quella del 2012, ha messo in ginocchio Viterbo. La mancanza di un intervento tempestivo, e soprattutto preventivo, e le bassissime temperature hanno fatto il resto.

Il termine di paragone più prossimo è appunto quello di 6 anni fa, anche se allora nevicò per diversi giorni e con maggiore intensità.

Naturale quindi rivolgersi a chi allora si ritrovò a dover fronteggiare la situazione nel ruolo di sindaco: Giulio Marini.

''Queste emergenze – riconosce - sono di difficile soluzione, non è facile contrapporre una risoluzione plausibile''.

Però, perché c’è un però: ''L’errore è che essendoci state comunicazioni in merito già da diversi giorni si sarebbe dovuto procedere già da domenica sera, dai primi fiocchi, con la salatura delle strade cittadine''.

E riferendosi al 2012 ricorda. ''Noi avevamo il magazzino pieno di sale. Se allora avessimo potuto disporre di previsioni esatte come quelle attuali avremmo potuto utilizzare il sale prima che si ghiacciasse. A oggi l’unico sistema che la scienza mette a disposizione è quello di spargere il sale in maniera preventiva, dopo la partita è chiusa. La sera di domenica scorsa, dato che si sapeva con una certa precisione addirittura l’ora in cui avrebbe iniziato a nevicare, si doveva intervenire subito con il sale''.

''Sei anni fa la nevicata, molto più importante di quella odierna e che coinvolse pesantemente anche il resto del territorio nazionale, ci colse di sorpresa e i camion che dal Sud dovevano trasportare ulteriori quantità di sale trovarono notevoli difficoltà a raggiungere Viterbo. Ma l’entità e la persistenza della nevicata di allora non ha paragone con quella di domenica scorsa. Fummo colti di sorpresa, 20 giorni di emergenza e insufficienti scorte di sale. Come sindaco misi in atto tutto ciò che era possibile per far fronte ai disagi. Tanto per fare un esempio, in via Cairoli feci intervenire da Ardea un lava cassonetti che con una lancia sparava acqua calda per sciogliere lo strato di ghiaccio. All’epoca per risolvere l’emergenza come Comune spendemmo 750mila euro, di fatto due fondi di riserva. (Le risorse per il piano neve sono accatastate nel fondo di riserva ndr.) Ma la mia amministrazione utilizzava il fondo di riserva solo a dicembre quando il rischio emergenziale era limitato''.

Un’esperienza, quella del 2012, che Marini ricorda ancora con apprensione. ''Non auguro neanche al mio peggior nemico di vivere 20 giorni di crisi emergenziale, non siamo organizzati. Al contrario della Provincia che, dovendo provvedere a 1700 km di strade, nel tempo si è dotata dei mezzi necessari''.

Per Marini il nodo centrale dell’emergenza si concentra in alcune domande: ''C’era il sale nei magazzini, in quale quantità ed era il tipo specifico per le strade?” perché spiega “serve quello apposito che assicura rapidità di intervento. E occorre averlo a disposizione sempre. Anche se non nevica, per evitare la formazione di ghiaccio sulle strade''.

''Comunque – conclude Marini - con tutte le comunicazioni che ci sono state nei giorni precedenti e la possibilità di utilizzare previsioni meteo sempre più veritiere e precise sicuramente l’emergenza poteva essere gestita meglio''.

E preannuncia che ''senza fare alcuna polemica chiederemo però una verifica sulle scorte e sulla quantità di sale nei magazzini''.





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