ANNO 14 n° 117
Giro di auto dall’estero senza versare l'Iva, condannati De Lucia e Girolami
Erano finiti in manette a maggio del 2017 insieme all'imprenditore Elio Marchetti

VITERBO – (b.b.) Importavano auto dall’estero, evadendo l’IVA, condannati Giuseppe De Lucia e Simone Girolami. Proprietario di una ditta di autotrasporti nel foggiano l’uno e gestore di una società fittizia l’altro, erano finiti in manette nel maggio del 2017 a seguito dell’operazione Déjà-Vu: ieri mattina sono stati condannati rispettivamente a 2 anni e sei mesi e sei mesi di arresto.

Secondo la tesi della procura avrebbero messo in piedi un sistema di società fittizie per far arrivare dall’estero auto di grossa cilindrata, senza però versare allo stato italiano l’IVA.

Una truffa da oltre un milione e mezzo di euro, smascherata a seguito di lunghe indagini portate avanti dagli uomini della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza e sfociate nel maggio di due anni fa in sei arresti: a spiccare tra tutti, il nome di Elio Marchetti, l’imprenditore viterbese ora a processo di fronte al collegio per associazione a delinquere di carattere transnazionale, finalizzata alla commissione di reati contro la fede pubblica e il fisco

Si sono invece concluse ieri le vicende relative a De Lucia e Girolami, per una scelta processuale ben diversa: la decisione di richiedere un rito alternativo, quello abbreviato di fronte al gup, ha permesso loro di ottenere lo sconto di un terzo della pena.

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