ANNO 14 n° 119
Soldi per superstrada? Una patacca
Sono sempre i 117 milioni da destinare al tratto Cinelli-Monte Romano
08/08/2014 - 02:00

VITERBO - Sono come le vacche di Mussolini, sempre le stesse che girano da una fattoria all'altra, i fondi per la Superstrada Viterbo - Civitavecchia. Nonostante l'opera sia da un ventennio la priorità delle priorità, con i 117 milioni che dovrebbero essere stanziati oggi dal cosiddetto decreto ''Sblocca Italia'', non si costruirà nemmeno un centimetro d’asfalto oltre Monte Romano. Per i restanti 17 chilometri non c'è un centesimo e nemmeno un progetto definitivo.

L'unica vera novità sta nel fatto che i 117 milioni li sborserà (Forse) il ministero delle Infrastrutture e non la Regione Lazio, come si era impegnata a fare con un arzigogolato e fatuo artificio. Ma sempre lì stiamo, tra Cinelli e Monte Romano.

La storia, anzi la storiaccia, dei 117 milioni di euro parte da lontano, esattamente dall'8 novembre 2006, quando l'allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro e l'allora presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, nella Prefettura di Viterbo, in un tripudio di tromboni, firmarono un protocollo d0intesa per il completamento della Superstrada. Protocollo con il quale la Regione s'impegnava a stanziare 100 milioni di euro e il ministero i restanti 255. Subito dopo furono inviati gli araldi, i messi e i tamburini ad annunciare che entro 4-5 anni l'opera sarebbe stata completata. Come sono invece andate le cose, anche per Di Pietro e Marrazzo, oltre che per la Viterbo-Civitavecchia, è sotto gli occhi di tutti.

Per la verità, negli anni successivi, nei meandri più oscuri dei bilanci regionali, erano qua e là inserite delle poste da destinare all'opera. Ma si è sempre trattato di espedienti contabili, previsioni, speranze. Soldi veri non ci sono mai stati. Il ministero delle Infrastrutture, invece, non ha fatto nemmeno finta di voler onorare il protocollo: carta straccia.

Solo nel novembre 2011, qualcosa ha iniziato a muoversi: la giunta presieduta da Renata Polverini, poi naufragata sugli ''scogli'' di Anagni, stanziò 11 milioni e 700mila euro, poco più del 10% di quanto si era impegnato a fare 5 anni prima il suo predecessore Marrazzo. Poi, nel 2013, in fase di approvazione del bilancio di previsione 2014, la giunta Zingaretti, mise a disposizione altri 6 milioni e 800mila euro. La stessa giunta Zingaretti, con l'assenso di tutti, anche delle opposizioni, escogitò una grande ''paraculata'': inserire la Viterbo – Civitavecchia tra le opere da finanziare nell'ambito della programmazione europea 2014 - 2020. Cento milioni tondi tondi da attingere dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Così furono di nuovo inviati gli araldi, i messi e i tamburini ad annunciare che la Regione aveva finalmente rispettato l'impegno eccetera, eccetera.

Ovviamente nessuno spiegò che i fondi regionali, ammesso che siano effettivamente concessi, saranno disponibili in un arco di tempo che va fino al 2020 e che dovranno essere rendicontati entro il 2022. Quindi il tratto Cinelli – Monte Romano Est, secondo i piani regionali, avrebbe potuto essere ultimato nel 2022. Auguri.

A metterci una pezza dovrebbe arrivare oggi il cosiddetto decreto ''Sblocca Italia'' del governo Renzi, con la presa in carico da parte del ministero delle Infrastrutture dei famosi 117 milioni. Ma c'è poco da scialare: per arrivare all'Aurelia mancheranno ancora 17 chilometri e almeno altri 350 milioni che nessuno sa dove trovare. La vecchia cara Aurelia Bis avrà ancora vita lunga.

 





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