ANNO 14 n° 120
Schianto mortale sulla Cimina,
oggi l’addio all’ingegner Meschini
I funerali si svolgeranno a Roma, ancora ricoverato il figlio
28/01/2019 - 06:54

VITERBO – Oggi alle 15, a Roma, l’ultimo saluto a Giulio Cesare Meschini, l’ingegnere 91enne che, lo scorso 16 gennaio, dopo aver partecipato al funerale della sorella, ha perso la vita in un drammatico incidente sulla Cimina.

Dopo giorni di attesa e la decisione del pubblico ministero Massimiliano Siddi di non eseguire alcun esame autoptico sul corpo dell’uomo, è tempo per il suo ultimo saluto: ad accompagnarlo in chiesa, con ogni probabilità, sarà la sola figlia Nicoletta, miracolosamente sopravvissuta allo scontro frontale e già dimessa dall’ospedale. C’era lei alla guida della Lancia Ypsilon su cui viaggiavano il padre e il fratello e che, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, si è schiantata con un’altra vettura guidata da un 20enne rumeno, ora indagato per omicidio stradale.

Ancora ricoverato, invece, il fratello 54enne: dopo un primo ricovero nel reparto di rianimazione di Belcolle, nei giorni scorsi è stato trasferito all’ospedale Gemelli di Roma. Sottoposto ad un delicatissimo intervento alla testa, le sue condizioni sarebbero ora stazionarie.

Giulio Cesare Meschini, era nato a Viterbo il 22 giugno del 1927 e tra il 1957 e il 1965 era stato direttore dei lavori del lato italiano del traforo del Monte Bianco. Proprio a quella vetta erano legati molti aspetti della vita sentimentale dell’ingegnere viterbese. A Courmayeur conobbe infatti Franca, quella che in seguito diventò suo moglie, e a pochi giorni dall’inaugurazione del tunnel nacque anche suo figlio Pierpaolo. Il 2 ottobre del 1978 venne nominato commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Una vita importante quella di Giulio Cesare Meschini, che si è però spezzata tragicamente in una delle strade maledette della Tuscia.





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