ANNO 15 n° 138
'Scappo perché ho preso un brutto voto”: il grido silenzioso degli adolescenti fragili
Disagio emotivo dei giovani e sul bisogno di ascolto nelle famiglie
Serena
17/05/2025 - 07:56
di Serena D'Ascanio

VITERBO - L'episodio del ragazzo minorenne che, dopo un'insufficienza scolastica, ha deciso di salire su un pullman per allontanarsi da scuola e dalla sua famiglia è solo apparentemente un gesto sproporzionato. In realtà, è lo specchio di un disagio diffuso tra molti adolescenti oggi, sempre più fragili sul piano emotivo e spesso incapaci di gestire la frustrazione o la delusione.

I giovani vivono in un mondo che, paradossalmente, li stimola ma li sovraccarica. Prestazioni, giudizi, paragoni continui, aspettative (esplicite o sottintese) di famiglie, insegnanti e social network. In questo contesto, anche un semplice brutto voto può diventare una ferita per l’autostima, soprattutto quando la percezione di valore personale è strettamente legata al “successo” accademico.

Allontanarsi fisicamente da scuola o casa non è solo una ribellione, ma spesso un tentativo estremo di comunicare un disagio profondo. È un grido silenzioso che dice: “Non riesco a gestirlo da solo, aiutatemi a capire chi sono e dove sto andando”.

Nel racconto emerge anche un elemento centrale: il ruolo della famiglia. Il genitore che denuncia immediatamente la scomparsa del figlio è un genitore presente, ma forse, come accade spesso, non del tutto consapevole del carico emotivo che il ragazzo stava vivendo. Questo ci porta a riflettere sull’importanza della comunicazione empatica all’interno del nucleo familiare: saper ascoltare, senza giudizio, è oggi una delle sfide educative più grandi.

Un’insufficienza scolastica fa parte del percorso di crescita. Ma per alcuni giovani, senza gli strumenti psicologici per affrontare la delusione, può diventare una minaccia all’identità. Qui entrano in gioco le scuole, i genitori, ma anche la società: serve un'educazione emotiva diffusa, che aiuti i ragazzi a dare il giusto peso agli eventi e a riconoscere in ogni ostacolo un’occasione per imparare.






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