ANNO 14 n° 118
Punk forever, Il dilemma del pirata e suor Dentona
>>>>> di Massimiliano Capo <<<<<
17/06/2013 - 04:00

di Massimiliano Capo

Io nel millenovecentottanta sono andato a Londra. Io non mi ricordo che giorno fosse. Io mi ricordo però che era estate e che erano le tre e qualcosa di notte. Perché io nel millenovecentottanta a Londra ci sono andato in pullman. Da Viterbo, anzi dalla palestra della Verità. Nel millenovecentottanta Londra dalla palestra della Verità era lontanissima. Almenomillechilometri. Almeno, a me che ero lì alle tre e qualocosa di mattina e nel millenovencentottanta, sembravano millechilometri. Cioè lontanissima, tipo la luna nel cielo. Oggi nel duemilatredici Londra è lontanissima ancora, esattamente millesettecentonovantacinquechilometri. Più del millonovecentottanta. Ma oggi c’è gugolmaps e i chilometri sono chilometri e le strade strade e non tipo la luna nel cielo.

E si va ovunque senza potersi perdere. Perché perdersi con gugolmaps è impossibile a meno che non lo si voglia davvero. Poi ora gugol ha comprato waze, una app israeliana che non solo vi dice dove andare ma anche cosa troverete, quanto traffico, i sensi unici cambiati nel frattempo. Insomma perdersi non si potrà davvero più. Perché waze la fanno gli utenti. È un navigatore social e molto di più, volendo. Lo usano milioni di persone nel mondo e tutti lo volevano comprare. Gugol l’ha fatto e ora lo metterà insieme a gugolmaps e allora anche la luna sapremo a che distanza è dalla palestra della Verità e per perderci dovremo tornare al millenovecentottanta quando la luna era vicina a Londra.

Su Google e Waze leggete qui: CLICCA QUI

Io nel millenovecentottanta a Londra ci sono arrivato dopo due giorni di viaggio in pullman attraversando l’Italia, la Francia, la Manica, e un po’ di Inghilterra. Nel millenovecentottanta gugolmaps non c’era e waze nemmeno e nemmeno si erano comprati così che non ci possiamo più perdere. Io a Londra nel millenovencentottanta mi sono perso. Almeno, io me lo ricordo così. Che il pullman si è perso per il sudest di Londra e abbiamo girato e girato. Nel millonovecentottanta Londra era grande. E girare e girare intorno al sudest di Londra erano chilometri e chilometri e a mezzanotte eravamo lì, persi, senza gugolmaps e waze e non conoscevamo nessuno. Eravamo cinquanta e nessuno era mai stato lontano come la luna da casa e non c’era Facebook e insomma a Londra ci si perdeva facile.

Non come nella Bologna-Berlino cantata da Lucio Dalla qui:

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Io nel millevecentottanta a Londra ci sono stato un mese. E sono diventato punk. Nel millenovecentottanta a Londra i punk ce n’erano. Qui, nessuno. A Londra con me nel millenovcentottanta c’era Carmen. Carmen a Londra nel millenovecentottanta ha comprato un disco dei Police. Solo Carmen nel millenovecentoottantasapeva chi erano i Police. E la sua amica senza nome in un parco pieno di gente e col sole che bruciava che a Londra nel millenovecentottanta il sole non bruciava mai come quel giorno; quel giorno caldo e verde come mai dopo, la sua amica senza nome quel disco lo ha fatto cadere e rigare. E Carmen non aveva i soldi per comprarne un altro e il negozio poi era chiuso. E nessuno ha mai sentito quel disco dei Police che nel millenovecentottanta nessuna sapeva chi erano. Carmen e la sua amica si sono guardate male e sfanculate e il disco era rotto. E io ho amato Carmen, le sue lacrime, di lei che era l’unica a sapere chi fossero i Police, il suo disco rotto e i Police anche, che io non sapevo chi fossero.

Oggi cisonoSpotify, Deezer e altri ancora e quello che volete ascoltare lo avete lì, pronto, nuovo e per cadervi qualcosa e non poterlo più sentire vi deve cadere il pc o vi devono rubarel’iphone e l’ipad visto che SpotifyDeezer e gli altri funzionano anche da lì.

Oggi, a pensarci su, è meglio di ieri. Carmen non avrebbe pianto e io la avrei amata lo stesso perché i Police alla fine li avrei ascoltati davvero e un po’ mi sarebbero piaciuti e.

E la sua amica senza nome oggi magari un nome lo avrebbe anche tra i miei ricordi.

Nel millenovecentottanta i Police suonavano questo:

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Nel millenovecentottanta i Police non erano punk. Almeno per me. A me piacevano i Clash. E nel millenovecentottantaquattro io i Clash li ho visti in concerto a Roma. Dietro il Fungo all’Eur. Dove ora c’è un centro commerciale. Lì, nel millenovecentottantaquattro, era tutta campagna. E su un prato hanno suonato i Clash. E JoeStrummersul quel prato del millenovecetottantaquattro mi è passato di fianco e io da quel giorno ho la cresta bionda. Dentro, ma celho.

E questi sono i Clash di quegli anni:

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Prima, nel millenovecentosettantasei Mark Perry inventa Sniffin’ Glue. La storia la trovate qui: CLICCA QUI e dentro c’è il punk prima che accada un po’ come il futuro che è in noi prima che accada, o così almeno dice Rilke. (vale come suggerimento per il post mattutino su Fb). Dopo, nel millenovecentosettantasette, Andrea Pazienza pubblica su Alter Alter le sue Straordinarie Avventure di Pentothal. Da leggere e rileggere. Insieme alle storie di Zanardi ripubblicate in un unico volumone da Fandango Edizioni in queste settimane e che trovate qui:

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Nel duemilatredici, cioè oggi, è uscito il nuovo disco dei Daft Punk. Un viaggio-omaggio elettrico nella disco dei millenovecentosettanta. Punk, perché punk non è uno stile ma una attitudine fatta di cose prese smontate rimontate cambiate di senso, insomma remixate. Che è più della somma delle singole parti. E dentro il disco dei Daft Punk ci sono tutti. Da Moroder a NileRodgers passando per molto altro. Dal passato e dal futuro. Gugolare, pls.

Qui li potete ascoltare:

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John Perry Barlow ha scritto i testi di molti dei pezzi deiGrateful Dead. Poi ha deciso di fare altro e a lui si deve la migliore sintesi del dilemma del pirata.

Premessa:‘’Da quando abbiamo cominciato ad aggirarci nel cyberspazio c’è sempre stato un enorme enigma irrisolto. L’enigma è il seguente: se la proprietà può essere riprodotta un numero infinito di volte e distribuita istantaneamente in tutto il pianeta a costo zero, senza che ce ne accorgiamo, e senza che venga sottratta al nostro possesso, come possiamo proteggerla? Come possiamo farci pagare le opere create con la nostra mente? E, se non riusciamo a farci pagare, chi garantirà che queste opere continueranno a essere create e distribuite?’’

Conclusione aperta: come reagire al mutare delle condizioni sulla nostra nave? I pirati sono qui per mandarci a picco o per salvarci? Sono una minaccia da combattere o innovatori con cui competere e da cui imparare?

Per provare a cartografare quello che gira intorno a queste questioni leggete qui, e che il PunkCapitalismo sia con voi:

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A chiudere ma non per concludere: suor Dentona, santa o zoccolona?

Ma questa è un’altra storia, calda come l’estate che è arrivata e di cui parleremo la prossima volta. Insieme a quella del Partigiano.

P.s.: la mosca BDSM è tornata a casa. La trovate qui:

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E sempre viva l’amore.





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