ANNO 15 n° 304
Maxifrode da 93 milioni tra Roma e Viterbo: indagati consulenti, familiari e collaboratori di Claudio Orlandini
Secondo la DDA di Roma, Orlandini e Vocaturo avrebbero guidato una rete di società fittizie per evadere contributi e riciclare denaro in Italia e all’estero
31/10/2025 - 13:25

VITERBO - Un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha portato alla luce un presunto sistema di frodi fiscali e contributive da oltre 90 milioni di euro, che coinvolgerebbe consulenti del lavoro, commercialisti, dipendenti e familiari tra Roma e Viterbo.

Tra i principali indagati figurano il consulente del lavoro viterbese Claudio Orlandini, 68 anni, e il commercialista romano Christian Vocaturo, 42 anni, ritenuti dagli inquirenti i vertici di una presunta associazione per delinquere dedita a evasioni fiscali, compensazioni indebite e riciclaggio di denaro.

Il gip del Tribunale di Roma, Marisa Mosetti, ha accolto le richieste della Procura disponendo perquisizioni e sequestri per un valore complessivo di 93 milioni di euro, nell’ambito di un procedimento che conta 123 persone indagate, numero che raddoppia se si includono anche le società coinvolte, per un totale di 244 soggetti.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza, parte dei fondi illeciti sarebbe stata riciclata in Italia e all’estero, con investimenti in auto di lusso, orologi di pregio e attività commerciali, mentre una quota significativa sarebbe stata trasferita in Cina attraverso canali illegali di money transfer.

Nel gruppo degli indagati compaiono anche undici persone del Viterbese, tra cui collaboratori e familiari dei due professionisti. Tra questi figurano i figli di Orlandini, Matteo e Giulia, rispettivamente 35 e 39 anni: il primo avrebbe ricoperto ruoli di amministrazione in società di consulenza legate al sistema, mentre la seconda, secondo gli inquirenti, gestiva operazioni finanziarie e pagamenti per conto dell’organizzazione.

A essere coinvolti anche altri consulenti e dipendenti degli studi professionali, che – secondo l’accusa – avrebbero curato la gestione del personale, i rapporti con gli enti previdenziali e la trasmissione di modelli fiscali, contribuendo al funzionamento della rete di società “contenitore” utilizzate per creare un apparente flusso di lavoro regolare.

Tra i nomi emersi figurano inoltre i consulenti Giulio Filoscia e Alessandro Petroselli, entrambi legati allo studio Orlandini, e il sindacalista Giorgio Petroselli, 53 anni, anche lui sotto indagine.

Le attività illecite contestate si sarebbero svolte tra il 2019 e il 2023, e avrebbero generato ingenti profitti grazie a due presunte organizzazioni parallele attive nei settori della logistica, della ristorazione, del facchinaggio e dei servizi alle imprese.

Oltre al reato di associazione per delinquere, la Procura ipotizza un ampio ventaglio di violazioni: riciclaggio, autoriciclaggio, frode fiscale, trasferimento fraudolento di valori, dichiarazioni infedeli e occultamento di documenti contabili.

Le indagini, tuttora in corso, mirano a ricostruire il flusso del denaro e la rete di rapporti economici che avrebbe permesso alla presunta organizzazione di operare indisturbata per anni.






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