ANNO 15 n° 128
'La memoria smarrita di una turista' The jackal e il corto circuito digitale
Un breve corto in cui raccontano con ironia come abbiamo delegato la memoria al telefono
Andrea
07/05/2025 - 10:34
di Andrea Farronato

VITERBO - “Sai come si dice, no? Vedi Viterbo e poi vivi”. Con questa battuta si apre il nuovo video firmato The Jackal, ambientato in un negozio di souvenir di Viterbo. Dietro il bancone, un commesso. Davanti a lui, una turista in difficoltà; ha scelto una calamita, ma non può pagarla. Ha lasciato il telefono in albergo, e con esso ogni strumento utile. Carte, pin, documenti. Tutto era lì.

Pin?” – chiede lui.

Ce l’ho sul telefono, che è rimasto in hotel.” - risponde lei.

Dov’è l’hotel?

Sto… nei paraggi. Ho la posizione salvata sul telefono.

Lei non sa il nome dell’albergo, non ha contanti, non ricorda nulla. Il commesso prova ad aiutarla: qualche colore, un dettaglio, un’insegna. Ma niente. Nemmeno il numero del fidanzato sa a memoria. “L’unico numero che ricordo è quello di Lea, la mia amica delle medie.

E perché proprio lei?” chiede il commesso.

Non lo so. Ma lo ricordo a memoria.” Risponde quasi perplessa lei.

Il dialogo si fa sempre più surreale. Alla domanda “Ha qualche informazione registrata nel cervello?”, lei risponde fiera “Ei fu, siccome immobile… Vassalli, valvassori, valvassini… e tutti i testi di High School Musical 1, 2, 3 e Camp Rock.

Il commesso, ormai sconsolato, chiede “Ma lei come ha fatto a vivere fino ad adesso?

Col telefono…” risponde lei con tono rammaricato “Solo ora realizzo che i miei ricordi sono fermi alle scuole medie. Forse avrei dovuto sforzarmi di più. Memorizzare le ricette, la via di casa, il nome del mio fidanzato. Ma a che mi servivano? Tanto erano tutti sul mio telefono. Non lo trova ironico? Che lo stesso strumento che dovrebbe aiutarci a vivere, ci condanni all’oblio.

E proprio quando sembra pronta a ripartire, anche stavolta si blocca “Si riparte da qui… si riparte da…

Silenzio.

Da Viterbo!” grida lui.






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