VITERBO - “Sai come si dice, no? Vedi Viterbo e poi vivi”. Con questa battuta si apre il nuovo video firmato The Jackal, ambientato in un negozio di souvenir di Viterbo. Dietro il bancone, un commesso. Davanti a lui, una turista in difficoltà; ha scelto una calamita, ma non può pagarla. Ha lasciato il telefono in albergo, e con esso ogni strumento utile. Carte, pin, documenti. Tutto era lì.
“Pin?” – chiede lui.
“Ce l’ho sul telefono, che è rimasto in hotel.” - risponde lei.
“Dov’è l’hotel?”
“Sto… nei paraggi. Ho la posizione salvata sul telefono.”
Lei non sa il nome dell’albergo, non ha contanti, non ricorda nulla. Il commesso prova ad aiutarla: qualche colore, un dettaglio, un’insegna. Ma niente. Nemmeno il numero del fidanzato sa a memoria. “L’unico numero che ricordo è quello di Lea, la mia amica delle medie.”
“E perché proprio lei?” chiede il commesso.
“Non lo so. Ma lo ricordo a memoria.” Risponde quasi perplessa lei.
Il dialogo si fa sempre più surreale. Alla domanda “Ha qualche informazione registrata nel cervello?”, lei risponde fiera “Ei fu, siccome immobile… Vassalli, valvassori, valvassini… e tutti i testi di High School Musical 1, 2, 3 e Camp Rock.”
Il commesso, ormai sconsolato, chiede “Ma lei come ha fatto a vivere fino ad adesso?”
“Col telefono…” risponde lei con tono rammaricato “Solo ora realizzo che i miei ricordi sono fermi alle scuole medie. Forse avrei dovuto sforzarmi di più. Memorizzare le ricette, la via di casa, il nome del mio fidanzato. Ma a che mi servivano? Tanto erano tutti sul mio telefono. Non lo trova ironico? Che lo stesso strumento che dovrebbe aiutarci a vivere, ci condanni all’oblio.”
E proprio quando sembra pronta a ripartire, anche stavolta si blocca “Si riparte da qui… si riparte da…”
Silenzio.
“Da Viterbo!” grida lui.