ANNO 14 n° 120
Il provento dei furti investito nell’acquisto della droga
Durante le indagini eseguiti altri quindici arresti
20/06/2012 - 04:00

di Alessia Serangeli

VITERBO – Un affaire nell’affaire. Prima i furti e, poi, l’investimento nel mercato della droga. E’ così che agivano i componenti del’organizzazione criminale sgominata all’alba di ieri dai militari dell’Arma e dai colleghi delle fiamme gialle. In un caso persino l’estorsione ai danni di un’officina meccanica di Civita Castellana da parte di cinque romeni, a suo tempo assicurati alla giustizia.

Sì, perché nel corso dei due anni di indagine i carabinieri del Nucleo investigativo agli ordini del capitano Giovanni Martufi, e i finanzieri della Compagnia guidati dal collega Emanuele Petroni, hanno tratto in arresto altre quindici persone, sempre con l’accusa di spaccio e reati contro il patrimonio.

L’epilogo dell’operazione “Vito”, in particolare, si inserisce nell’ambito dell’inchiesta “Gipsy”, portata a termine nell’aprile dello scorso anno. Il blitz congiunto dei militari di Arma e Finanza - scattato all’alba del 22 aprile per l’esattezza - aveva permesso di sgominare un’organizzazione criminale di romeni attiva tra il Lazio, l’Umbria, la Toscana e la Lombardia, e dedita a furti in abitazioni ed esercizi commerciali, ma specializzata soprattutto nello scasso di distributori automatici.

“A riprova della compattezza e determinazione dei gruppi criminali – ha spiegato il colonnello Amaturo – va detto che i proventi illeciti erano destinati al pagamento degli avvocati di altri soggetti già arrestati nel corso dell’operazione”. In alcuni casi, inoltre, il denaro contante veniva inviato direttamente in Romania attraverso il Money transfer.

 





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