ANNO 14 n° 120
I fiori ci sono, ora i turisti
Le prime impressioni sull'edizione 2016, pił estesa e pił viterbese
29/04/2016 - 14:53

di Andrea Arena

VITERBO – Mister tamburino/non ho voglia di scherzare/se la pianti di suonare/forse ce la possiam spassare. Parafrasando Battiato che a sua volta parafrasava Dylan, eccoci qui lungo il serpentone storico che si snoda dentro San Pellegrino in fiore. Col corteo di tamburini che tambureggiano, con gli sbandieratori che sbandierano, con le autorità che sfilano. Primo giorno di San Pellegrino in Fiore, troppo presto per dare giudizi, sempre che lo si voglia fare. E però sull’inaugurazione della trentesima edizione di questo evento che ormai è un marchio per Viterbo come Caffeina, e inferiore soltanto a sua maestà Santa Rosa, il giudizio è lusinghiero.

Tutte le immagini di San Pellegrino in Fiore 2016

Perché al di là del mi piace o non mi piace, del ‘’era meglio l’anno scorso’’, del senso estetico che è sempre soggettivo, si conferma una cosa: questa è una formula che funziona. Che riempie la città di colori e profumi e soprattutto di gente, nel modo più banale – e allo stesso tempo geniale – che ci sia. Gli espositori, i vivaisti, allestiscono le piazze e le vie delle loro piante e in cambio vendono qualcosa (e ne ricavano pure tanta pubblicità). Allo stesso tempo, i commercianti del centro – di solito alle prese con una depressione perenne – sono stimolati ad abbellire le loro vetrine, a mettere vasi di qua e bouquet di là, e insomma ne viene fuori uno spettacolo. Al quale i viterbesi saranno pure abituati (sono trent’anni, ripetiamo) ma che incanta i turisti e i visitatori, quelli più grandicelli e anche i ragazzi: già stamani le scolaresche in gita, invece di devastare tutto come ci si aspetterebbe da un branco di adolescenti in libera uscita nell’anno 2016, ammiravano estasiati. Per la distruzione c’è sempre tempo, magari stanotte, sorveglianza permettendo.

Qui le immagini dell'inaugurazione

Due novità a spiccare quest’anno. L’espansione verso la parte commerciale del centro, il Corso, via Roma, piazza delle Erbe (incantevole la fontana con quei fiori giganti che fanno tanto fantastico mondo dei puffi), resa possibile grazie alle due associazioni dei negozianti, Facciamo centro e Centro di gravità, che hanno colto al balzo l’occasione per profumare anche il solito shopping del fine settimana. Persino il Comune ha piazzato dei vasi alle finestre di Palazzo dei priori: in attesa di risistemare Pratogiardino e di falciare le giungle dei vari parchi urbani (tipo quello di via Puccini), interpretiamolo come un buon inizio. Lo stesso sindaco Michelini, del resto, nella sua vita precedente da imprenditore ebbe l’onore – in un’edizione passata – di curare l’allestimento di piazza del Plebiscito. Anche alla sede dell’assessorato ai Servizi sociali hanno dato spazio all’evento.

Altra novità, piazza San Lorenzo. Stavolta interamente dedicata alla città di Viterbo. Col leone di pietra che scruta fiero a centro piazza (ma perché fargli uscire del fumo finto come se fossimo in una discoteca di Ibiza? Mistero della fede…), il gialloblu nelle fontane, di buon auspicio pure per la Viterbese, la mininacchina di Santa Rosa (Diva Rosa) che sfilerà per il centro storico il prossimo 1 settembre, per i cinquant’anni del Trasporto tascabile.

Per fare altre valutazioni ci sarà tutto il tempo. Quanti turisti arriveranno, quato gradiranno, quanto spenderanno, se useranno i nuovi bagni pubblici aperti alla pensilina del Sacrario. Ma son dettagli.





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