ANNO 14 n° 119
Gran Caffè Schenardi, si lavora per riaprire entro febbraio
03/11/2014 - 02:00

di Allessandro Masella

VITERBO – A febbraio. Al più tardi il 14 febbraio, festa di san Valentino. Questa la data in cui dovrebbero essere rialzate le saracinesche del Gran Caffè Schenardi, chiuse da oltre un anno.

La proprietà dei locali, la famiglia Orzi, e l'imprenditore che ha già in mano la licenza e il ''marchio'', stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli per arrivare entro pochi giorni alla firma del contratto d’affitto.

Secondo quanto si è appreso, resterebbero da definire solo pochi ma importanti aspetti: lo storico caffè dovrebbe essere completamente ristrutturato e riportato all’antico splendore: dalla smaltatura in bianco marmorizzato delle colonne della galleria alle dorature degli stucchi; dalla lucidatura dei marmi alla ritinteggiatura delle pareti e dei soffitti. Si tratta di un impegno notevole anche dal punto di vista economico che la proprietà e il nuovo gestore potrebbero accollarsi fifty fifty.

Avrebbe maturato una lunga e consolidata esperienza nel settore colui che sta per portare a nuova vita Schenardi. Esperienza che lo avrebbe indotto a mettere a punto una strategia aziendale in grado di compendiare le spese che un locale di tale portata richiede con gli incassi, tenendo anche conto del limitato bacino d’utenza che la città offre. In estrema sintesi, si tratterebbe di un ritorno alle origini: il core business sarà cioè la caffetteria. E poi tutto il resto: dagli aperitivi ai cocktail. Tutto di prim'ordine.

Se, come tutto lascia prevedere, in settimana sarà ufficializzato l'accordo, già entro novembre inizierà la ristrutturazione. I lavori dovrebbero protrarsi per un paio di mesi. Dopodiché si passerà agli arredi, che saranno quasi completamente confermati, e alle rifiniture.

Il comune di Viterbo guarda con estremo interesse quanto si sta muovendo intorno al Gran Caffè Schenardi e il sindaco Leonardo Michelini starebbe pensando a una serie d’iniziative di sostegno. La riapertura del locale, infatti,  oltre ad avere ricadute positive dal punto di vista occupazionale, costituirebbe il primo vero segnale di ripresa per un centro storico sempre più vuoto e, di giorno in giorno, più triste.





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