ANNO 14 n° 119
Giudizio immediato
per Bruno Rapiti
L'azienda sanitaria di Viterbo si č costituita parte civile al processo
08/03/2017 - 08:04

VITERBO – Intascava mazzette per rilasciare invalidità civili, dopo l’arresto e il licenziamento è il momento del giudizio immediato per Bruno Rapiti, nel cui processo la Asl di Viterbo si è costituita parte civile.

Lo scorso 19 settembre Bruno Rapiti era stato infatti colto in flagrante dalla guardia di finanza mentre riceveva, da alcuni parenti di un paziente, una busta contenente 1000 euro. La somma, consegnata nelle mani di Bruno Rapiti sotto gli occhi vigili degli agenti delle fiamme gialle, sarebbe stata solo la prima ''rata'' di un complessivo pagamento di 2000 euro per l’ottenimento di un’invalidità civile.

Per l’uomo, originario di Vallerano ed ex candidato a sindaco, sono subito scattati gli arresti domiciliari e la sospensione cautelare dal lavoro che, fino a quel momento, svolgeva presso la sede dell’azienda sanitaria viterbese di Civita Castellana. Qualche mese dopo, lo scorso 30 gennaio, Bruno Rapiti ha ricevuto la lettera di licenziamento firmata dalla dirigenza della Asl di Viterbo che, per il suo caso, ha applicato la legge Madia.

Ora è il momento per l’ex dipendente di sedere nell’aula penale del tribunale del capoluogo della Tuscia. La procura ha infatti ordinato per Bruno Rapiti un giudizio immediato, disposto in seguito dal Gip il 14 novembre scorso. Nel processo interverrà anche la Asl che si è costituita parte civile conferendo l’incarico al legale dell’azienda, l’avvocato Elaine Bolognini.





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