VITERBO - ''Certo, mi aspettavo maggiore rispetto. E considero questo atto inconsistente, sia dal punto di vista del merito sia dal punto di vista del metodo. Andrò fino in fondo, a livello penale e a livello civile''. Ugo Gigli, come previsto, il giorno dopo ruggisce come un leone.
L'estromissione dalla carica di direttore generale dell'Ater (Azienda territoriale per l'edilizia residenziale) è una ferita fresca che però non scalfisce più di tanto la pelle del vecchio combattente, abituato a tante battaglie e per questo pronto a tuffarsi nell’ennesima.
Perché considera illegittima la sua deposizione dall'Ater?
''Perché mi hanno sollevato dall'incarico sulla base di una nota di due funzionari regionali, che si riferisce a due diverse normative. Peccato che una valga per gli enti dipendenti dalla Regione, e l’Ater non lo è, perché è azienda economicamente strutturale''.