ANNO 14 n° 120
Entra in banca e assiste ad una rapina,
''Ho temuto mi venisse un infarto''
The Mask: continua la sfilata dei testimoni dell’accusa, a marzo la discussione
08/11/2017 - 06:51

VITERBO – ''Sono entrato in banca e sono stato preso alle spalle. Colpito e bloccato. Immobilizzato. Davanti a me un uomo, più basso e piccolo di me: ho anche pensato di reagire, ma poi la paura ha preso il sopravvento. E in un attimo mi sono ritrovato legato: braccia e gambe strette con delle fascette di plastica. Intorno a me altri malcapitati. Persone che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato’’. A ripercorrere in aula quei drammatici momenti è un 74enne di Faleria che il 19 ottobre del 2015 si è ritrovato nel bel mezzo di una rapina all’interno di una banca del paese.

''Sono cardiopatico, ho tentato di rimanere tranquillo. Avevo paura di sentirmi male, di avere un nuovo infarto dopo quello che poco tempo prima mi aveva colpito’’ prosegue senza esitazione davanti al collegio di giudici.

Per quella rapina e per quella del mese successivo a Oriolo Romano, in tre sono finiti a processo. M.M., S.F. e D.P., riconosciuti e raggiunti dai Carabinieri di Viterbo e Ronciglione, sono stati identificati grazie ad alcune tracce di dna lasciate sui maniglioni delle banche e nei guanti utilizzati per la rapina e poi gettati.

19 ottobre e 19 novembre 2015. Due colpi messi a segno nel giro di un mese. Entrambi con le stesse modalità d’azione: volti coperti da maschere e parrucche e un foglio bianco da alzare contro le telecamere di sicurezza all’entrata per non farsi riconoscere.

Intanto, a distanza di due anni si avvicina il momento della discussione: ieri gli ultimi testimoni dell’accusa sono sfilati davanti ai giudici. A marzo, salvo imprevisti, la sentenza.





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