ANNO 14 n° 120
Così Marini e Michelini ai nastri di partenza
08/06/2013 - 00:00

VITERBO - Sebbene sia vero che il turno di ballottaggio è un'altra partita, nella quale i due finalisti, Giulio Marini (centrodestra) e Leonardo Michelini (centrosinistra), in teoria, partono alla pari, è altrettanto vero che, stando ai risultati scaturiti dalle urne il 26 e 27 maggio scorso, il secondo parte da un posizione di indubbio vantaggio.

Al primo turno, Michelini ha infatti ottenuto 12.542 voti, pari al 35,85%. Nel dettaglio, le liste che lo sostenevano hanno ottenuto: Pd, 6.757 voti, pari al 20,19%; lista Oltre le Mura, 3.920, pari all’11,71%, lista Sel-Bene comune, 944 voti, pari al 2,82%, lista Diritti per Viterbo, 793 voti, pari al 2,37%.

Per il ballottaggio, Michelini non ha stretto apparentamenti con nessuno degli altri candidati alla carica di sindaco. Ha invece raggiunto un accordo di sostegno con Filippo Rossi (Viva Viterbo), 4.264 voti, pari al 12,19% e Chiara Frontini (Viterbo 2020 e Rotta Comune) 1.737 voti, pari al 4,97%. Quindi, stando alla semplice somma delle percentuali del primo turno, il candidato del centrosinistra avrebbe dalla sua il 53.01% dei voti.

Al primo turno, Marini ha invece ottenuto 8.807 voti, pari al 25,18%. Le liste a suo sostegno hanno ricevuto: Pdl, 5.560 voti, pari al 16,61%; Fratelli d’Italia, 2.701 voti, pari all’8,07%; lista Ego Sum Leo, 553 voti, pari al 1,65%; lista Civica per Viterbo, 497 voti, pari all’1,49%.

Al turno di ballottaggio si è apparentato con Gianmaria Santucci (FondAzione), 1.856 voti, pari al 5,31%; Renzo Poleggi, (La mia Tuscia) 483 voti, pari al 1,38%; Andrea Scaramuccia (La Destra), 926 voti, pari al 2,65%; Giovanni Adami (Fiamma Tricolore), 182 voti, pari allo 0,52%. Quindi, dovrebbe disporre del 35,04.

Ma, come detto, si tratta di calcoli del tutto empirici. In genere, al ballottaggio, il numero dei votanti, già molto basso al primo turno, è destinato a calare in modo significativo. Anche perché alcuni candidati sindaci, come Gianluca De Dominicis (Movimento 5 Stelle), 2.417 voti, pari al 6,91%, Diego Gaglini (Casapound), 333 voti, pari allo 0,95%, Michele Bonatesta (Insieme per il Territorio), 404 voti, pari all’1,15%, Daniele Cario (Solidarietà Cittadina), 427 voti, pari all’1,22%, Marco Prestininzi, (Rifondazione Comunista), 499 voti, pari all’1,43% e Ugo Biribicchi (Viterbo che Lavora), 106 voti, pari allo 0.30%, non hanno dato alcuna indicazione di voto. Non è però detto che i loro elettori non decidano di votare per l’uno o l’altro candidato.

C’è inoltre da tener conto che Viva Viterbo è uscita profondamente lacerata dalla scelta di Rossi di appoggiare, al ballottaggio, il candidato del centrosinistra. E che, alcuni dei supporter del movimento hanno dichiarato pubblicamente che voteranno per Marini.

In definitiva, nessuno dei due contendenti può dire di avere la vittoria in tasca. Quel che è certo è che da lunedì, tra Michelini e Marini, ne resterà soltanto uno.





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