ANNO 14 n° 119
Comune e Sodalizio molto perplessi
''Massima attenzione sul patrimonio storico-artistico custodito nel monastero''
10/12/2015 - 16:18

VITERBO - Trasferimento delle suore clarisse dal monastero di Santa Rosa, sulla vicenda intervengono con una nota congiunta il Comune di Viterbo e il Sodalizio dei Facchini.

''Queste ultime ore sono segnate da una grande amarezza nell'apprendere di una scelta ''superiore'' con la quale è prevista la sostituzione delle Clarisse del Monastero di Santa Rosa con un altro ordine, anch'esso di osservanza francescana ma non claustrale - si legge nella nota -.

E' dal 1258 che le Clarisse, da sempre parte del tessuto civile e cristiano della città, sono le silenti custodi del corpo incorrotto di santa Rosa e, verso di esse, si è creato nei secoli un legame fortissimo accresciuto anche dalla loro attività instancabile a favore delle giovani generazioni di viterbesi.

Le ultime voci, che purtroppo confermano quanto trapelato già da tempo, stanno turbando tutti quei sentimenti di gioia e orgoglio cittadino per quanto viene rappresentato nel nome della santa. Il trasporto della Macchina di Santa Rosa con il recente riconoscimento Unesco, unitamente al successo dell'esposizione della Macchina a Expo 2015 (unica espressione di carattere religioso ivi presente), non prescindono certo dalla devozione religiosa della città e dal legame che ogni anno si rinnova nel nome della santa tra facchini, cittadini, amministratori, e ovviamente il Monastero delle clarisse.

Senza avere la presunzione di indicare soluzioni che non attengono al nostro ruolo, riteniamo che tale delicata situazione meriti maggiore attenzione e prudenza; perchè procedere quindi in modo improvviso e senza averne parlato alla cittadinanza spiegandone le motivazioni? Come verrebbe interpretato questo dai viterbesi? Crediamo che le nuove suore meritino la massima considerazione e il massimo rispetto, ma se la sostituzione delle clarisse dovesse accadere, potrebbe anche avvenire in modo parziale e senz'altro graduale, in un tempo programmato tenendo in considerazione il Giubileo appena inaugurato e il santo Natale imminente.

Molto poi è già stato detto del patrimonio storico-artistico custodito con cura secolare dalle clarisse; ebbene, tale pregiato patrimonio, frutto di donazioni alla nostra piccola santa da parte di personaggi importanti e semplici devoti, non può essere separato dal contesto monastico e dalla città che lo accoglie. Ci auguriamo, pertanto, che l'opera di catalogazione di questo patrimonio culturale possa continuare con la stessa cura e attenzione finora dimostrata e che, in tempi relativamente accettabili, sia reso visibile alla città, a testimonianza della grande devozione che sempre ha esercitato la nostra piccola Rosa''.





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