ANNO 15 n° 193
Uil lancia il piano per rilanciare Viterbo e la Tuscia
Turchetti presenta un documento politico-sindacale con proposte su sanità, infrastrutture, centro storico, turismo e università. “Serve una visione d’insieme, basta interventi a spot”

VITERBO - Una proposta concreta per rilanciare Viterbo e l’intera Tuscia. A lanciarla è Giancarlo Turchetti, segretario generale della UIL di Viterbo, che ha presentato un documento politico-sindacale nato in risposta al nuovo piano industriale regionale da 550 milioni di euro “Abbiamo deciso – spiega Turchetti di dare un contributo attivo, coinvolgendo i territori e costruendo un documento regionale della UIL del Lazio”. Il testo verrà discusso mercoledì 16 luglio in Provincia.

Il cuore della proposta ruota attorno a due priorità: il rilancio della zona termale e la rigenerazione del centro storico, senza tralasciare i grandi nodi irrisolti su sanità, infrastrutture, università e turismo.

Infrastrutture

Il primo punto riguarda i collegamenti. “È assurdo – denuncia Turchetti che non ci sia un treno diretto Viterbo-Roma che impieghi meno di due ore nel percorrere la tratta. Serve una corsa più efficiente”. Stessa storia per le strade: per arrivare a Roma bisogna prendere per forza la Cassia, che dopo le 7 di mattina diventa impraticabile, e la Orte-Civitavecchia resta incompleta'.

Sanità, mancano medici e personale

Nonostante la creazione e riqualificazione di alcune strutture, come il nuovo pronto soccorso o la Casa della Salute di Acquapendente, il sistema sanitario locale rimane insufficiente “Abbiamo due risonanze magnetiche ma non abbiamo abbastanza tecnici per farle funzionare. Mancano i medici di base, le liste d’attesa si riducono solo dirottando verso il privato”.

Centro storico e Università

Abbandonato, svuotato e con pochi negozi, è questa la realtà che si trova a vivere oggi il centro storico. L’idea vede come imperativo ristabilire il decoro urbano, ristrutturare edifici e dare incentivi alle botteghe artigiane. Un ulteriore proposta sarà quella di riportare gli studenti in centro, riqualificando strutture pubbliche come l’ex Banca d’Italia o l’ospedale vecchio, e di spingere la politica a portare la facoltà di medicina qui, a Viterbo.

Turismo e terme accessibili

Altro nodo è lo sviluppo turistico “abbiamo un patrimonio incredibile, tra laghi, mare ad un’ora di macchina e i cimini alle nostre spalle, ma inspiegabilmente prevale il mordi e fuggi. Le terme, ad esempio, sono diventate un lusso: servono tariffe accessibili per tutti”.

Una visione d’insieme

Per Turchetti è fondamentale abbandonare l’approccio “a spot” e costruire una strategia integrata, che parta dalle problematiche comuni e più discusse in città “Viterbo rischia di diventare una città per anziani – conclude – ma con la facoltà di medicina, la valorizzazione dell’università e un sistema di trasporti e servizi adeguato, potremmo tornare a farla splendere. Serve solo la volontà politica”.




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