ROMA - Il vertice della burocrazia parlamentare ora è tutto al femminile. Lucia Pagano è stata nominata ieri, su proposta di Laura Boldrini, segretario generale della Camera dei deputati per i prossimi sette anni. E' la prima donna a guidare l'amministrazione di Montecitorio, dopo che Elisabetta Serafin, nel 2011, è stata scelta come segretario generale del Senato.
La nomina della Pagano, approvata a maggioranza dall'Ufficio di presidenza della Camera, arriva alla fine di un lungo scontro tra la presidente Boldrini e i gruppi parlamentari, cominciato alla fine del mandato di Ugo Zampetti (in pensione da inizio anno dopo quasi quindici anni alla guida della ''macchina'' di Montecitorio).
Contro la Pagano hanno votato i tre componenti M5S e il rappresentante di Fratelli d'Italia in ufficio di presidenza, mentre non hanno partecipato alla votazione il vicepresidente Roberto Giachetti (Pd) ed il questore di Scelta civica Stefano Dambruoso, il quale ha parlato di 'scelta al ribasso'.
I grillini, invece, hanno sostenuto che la Pagano, scelta dai partiti, è di fatto ''una rappresentante della casta dei burocrati''. ''La dottoressa - hanno dichiarato - è figlia di un ex caposervizio della Camera (Rodolfo Pagano, ndr) e moglie di Mauro Fioroni, responsabile dei servizi informatici di Montecitorio e cugino dell'ex ministro Giuseppe Fioroni.
Romana, cinquantadue anni, Lucia Pagano è stata fino a ieri il capo del servizio affari generali e delle xommissioni. Consigliere parlamentare dal 1991, ha lavorato presso il Servizio atudi e il Servizio Assemblea prima di approdare alla commissione Affari costituzionale di cui è stata segretario. E' capo servizio dal 2007. Prima di entrare alla Camera, dal 1987 al 2001, è' stata documentarista del Servizio Studi del Senato.
Alla sua nomina si è arrivati dopo un vero e proprio braccio di ferro tra la presidente Boldrini, inizialmente intenzionata a proporre Fabrizio Castaldi, 43 anni, capo della sua segreteria istituzionale, e parte del Pd, il cui capogruppo, Roberto Speranza, insieme quelli di M5s e Fi, sosteneva il cinquantenne Giacomo Lasorella, capo del servizio Assemblea di Montecitorio. Davanti alla persistente impasse, Speranza ha alla fine tirato fuori dal cilindro al carta Lucia Pagano, con la prospettiva di far nominare Lasorella vicesegretario generale vicario: perché ciò accada sarà però necessaria una modifica regolamentare, in quanto nei ruoli di Montecitorio non esiste ancora una posizione del genere.
La soluzione non è andata a genio a Giachetti e Dambruoso con quest'ultimo che ha avuto parole molto dure: ''L'amministrazione di Montecitorio esce lacerata dalla gestione di questa nomina di cui non ho condiviso il metodo'' . ''Grande soddisfazione'' è stata invece espressa da Boldrini.''Per la prima volta - ha detto il presidente - una donna sale al vertice dell'amministrazione di Montecitorio, ed è una donna dal curriculum di assoluto livello, che ha acquisito in quasi 25 anni di esperienza professionale una conoscenza completa di tutti i settori dell'attività parlamentare''. Quella del segretario generale della Camera è una posizione chiave, specie in vista della fitta stagione di lavori parlamentari che andranno in scena nelle prossime settimane a Montecitorio. A cominciare dall'elezione del nuovo presidente della Repubblica, passando poi per le riforme costituzionali ma anche per la vicenda dell'affitto dei palazzi Marini che ospitano gli uffici dei deputati, e dei 1.012 ricorsi presentati dai dipendenti di Montecitorio dopo i tagli di stipendio.