di Martina Pedica
FABRICA DI ROMA - Dagli anni ‘20 ad oggi la moda femminile ha subito innumerevoli trasformazioni dovute sicuramente non solo al gusto e alle tendenze dell’epoca ma anche al contesto, a quello che era il pensiero sociale della donna e alla sua emancipazione. I primi anni ’20, dopo la guerra, furono sicuramente una celebrazione di quella che era la vita e l’indipendenza femminile e in questo la moda non fa eccezione.
Le donne iniziarono a preferire abiti più comodi eliminando il corsetto, ad indossare gonne più corte con la vita abbassata e allo stesso modo anche il taglio di capelli si accorciò. Si usava mettere in risalto la pelle bianchissima con i rossettidi color rosso. Fu perciò un periodo di grande cambiamento soprattutto per quanto riguarda la figura della donna nella società.
La moda femminile continuò la sua corsa per la libertà negli anni ‘30. Dopo che crollò Wall Street nel 1929 e la disoccupazione salì alle stelle, molte donne cercarono rifugio nel cinema per ammirare i loro idoli ed ispirarsiallo stile delle attrici hollywoodiane. La donna ideale dell'epoca doveva avere un corpo tonificato con vita sottile e i fianchi stretti, insomma un fisico degno delle star del cinema, per poter sfoggiare le mise proposte.
Quest'ultime erano molto varie, la donna degli anni ‘30 infatti poteva scegliere tra un abitino aderente con spalle imbottite e cintura alla vita, un tallieur con gonna fin sotto il ginocchio oaddirittura con un paio di pantaloni, che in quel periodo le donne iniziarono finalmente ad indossare. Il make-up rimase invariato con eyeliner e rossetto rosso in contrasto con la pelle chiara. I capelli negli anni ‘40 vengono invece tenuti più lunghi, ma sempre acconciati con le onde e la riga laterale.
Durante la Seconda guerra mondiale le donne iniziarono ad ampliare il loro guardaroba, ad esempio la gonna e la giacca che erano di norma indossate della stessa tinta, cominciarono ad essere utilizzate, così come altri capi di vestiario, in modo versatile, per adattarsia più pezzi. Inoltre, nel 1946 nasce il bikini, celebre costume a due pezzi che all’epoca fu paragonato alla bomba atomicaper la sua portata rivoluzionaria. Gli anni ‘50 furono accompagnati, invece, da uno stile nuovo. Infatti, il debutto di Christian Dior nel mondo della moda, allafine degli anni ‘40, avrebbe rivoluzionato la moda femminile e influenzato le tendenze per un intero decennio. Il guardaroba ideale da giorno era simile agli abiti indossati nella vita privata da dive del cinema come Marilyn Monroe, che preferivano rinunciare al glamour imposto a tutti i costidagli anni ‘30, per scegliere un abbigliamento più casual e moderno. Le donne indossavano capi per farsi ammirare agli occhi degli uomini e allo stesso tempo volevano essere sicure ed indipendenti. Con le rivoluzioni degli anni ‘60 e ‘70 esplose ancora di più il femminismo e si iniziarono ad indossare le minigonne e poi i pantaloni a zampa, capi entrambi indossati fino ai giorni nostri. I capelli venivano portati inizialmente a caschetto con la frangetta e spesso cotonati,insieme ad un make-up occhi abbastanza forte, successivamente negli anni ‘70, seguendo gli hippie, si preferì un look più naturale con capelli lunghi e lisci e un make-up sicuramente più acqua e sapone.
Con gli anni ‘80-90 ci fu poi l’esplosione della libertà e della ribellione nello stile sia maschile che femminile. Si osava con il look ed ognuno iniziòad identificarsi con stili differenti e personali, al contrario degli anni precedenti. La moda fu condizionata anche dalle tendenze musicali, fino agli anni 2000 con la musica pop, che vide le donne indossare minigonne sempre più corte, scoprire la pancia indossando top cortissimi insieme a diversi accessori e piercing.
Arrivando ai giorni nostri possiamo dire che sicuramente alcune delle mode sono poi tornate in auge durante il corso dell’ultimo decennio, per esempio lo stile grunge o quello del 2000, ma una cosa che caratterizza di più le ultime generazioni rispetto alle precedenti è la tendenza alla libera espressività femminile nella moda, così come nella vita di tutti i giorni, nonostante in molti paesi questo non sia ancora concesso.