ANNO 15 n° 339
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Il Procuratore di Viterbo Mario Palazzi apre il corso contro le mafie al Santa Rosa
Avviato il percorso di formazione per docenti “Conoscere le mafie per combatterle” promosso da Libera con Regione Lazio e Miur

 

VITERBO – È stato il Procuratore della Repubblica di Viterbo, Mario Palazzi, ad aprire ufficialmente ieri giovedì 4 dicembre alle ore 15.30, nell’aula del Liceo Santa Rosa, il corso di formazione per docenti dal titolo “Conoscere le mafie per combatterle”. L’iniziativa, riservata agli insegnanti della provincia di Viterbo, è promossa da Libera nell’ambito del progetto “Sentieri di Legalità”, in collaborazione con la Regione Lazio ed è riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso la piattaforma S.O.F.I.A.

All’incontro inaugurale hanno presenziato e sono intervenuti anche Gianpiero Cioffredi, coreferente regionale di Libera Lazio, e Lino Busà, presidente di Sos Impresa Lazio. 

Alla base dell’iniziativa c’è una convinzione forte: la scuola è il luogo dove si formano coscienze, si coltivano valori e si costruisce il futuro. “Conoscere per capire, capire per reagire, reagire per trasformare – ha spiegato Cioffredi –. La scuola è il cuore pulsante della democrazia. Conoscere le mafie significa non voltarsi dall’altra parte, capire significa non restare indifferenti, combattere significa scegliere da che parte stare. La conoscenza è il primo antidoto contro la cultura mafiosa”.

Nel suo intervento, il procuratore Mario Palazzi ha sottolineato come il fenomeno mafioso non sia soltanto un problema giudiziario, ma soprattutto un problema culturale. Forte della sua esperienza maturata in territori complessi come Ostia e nei quartieri periferici della Capitale, Palazzi ha ribadito che nessun territorio è immune dal rischio delle infiltrazioni mafiose e che proprio la scuola rappresenta “l’arma più potente” per la prevenzione.

Durante il suo discorso, ha raccontato anche episodi della sua attività professionale, passando in rassegna le principali caratteristiche della criminalità organizzata e spiegando come l’istruzione possa diventare uno strumento decisivo per formare cittadini consapevoli. A seguire, un dibattito con il pubblico, tra domande sul tema delle mafie e riflessioni sulla situazione attuale della provincia di Viterbo, tra timori e speranza.




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