VITEBRO – Si chiama Salvatore Galluzzi, 37 anni, soprannominato ''u rizzu'', il componente della cosca della 'ndrangheta Agri-Morfò di Rossano Calabro, il destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri mattina a Viterbo nell'ambito dell'operazione ''Stop''. Galluzzi è infatti detenuto nel reparto 41 bis di Mammagialla, dove sta scontando una pena definitiva a 16 anni di carcere per traffico di droga e di armi. E’ ritenuto un pezzo da novanta, e non solo per la stazza fisica, della 'ndrina smantellata ieri mattina dai carabinieri del Ros, che hanno seguito complessivamente 28 arresti.
Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha coordinato le indagini, Galluzzi, oltre ad essere il braccio destro del boss Nicola Agri, lo avrebbe sostituito alla guida della cosca dopo il suo rresto avvenuto nel 2010. Galluzzi avrebbe diretto la 'ndrina per circa un anno. La sua ''carriera'' venne interrotta nel 2011, quando fu ammanettato a Vigevano, in provincia di Pavia, dove viveva in clandestinità. Nell'appartamento in cui si nascondeva furono sequestrati documenti utili al prosieguo dell'attività investigativa. E proprio da quei documenti, come ha spiegato ieri procuratore della Direzione distrettuale antimafia Antonio Lombardo, è scaturita l'operazione ''Stop''.
''L'inchiesta – ha aggiunto il magistrato - ha evidenziato un nuovo modus operandi delle organizzazioni criminali, sempre più interessate a fare impresa. Si assiste - ha sottolineato- a una forte alterazione del sistema del libero mercato, in cui né i clienti né i gestori degli esercizi commerciali avevano più libertà di scegliere il prodotto migliore. Chi non accettava di acquistare i marchi indicati dai malviventi era spesso vittima di minacce e intimidazioni''.
Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, la cosca aveva il totale controllo del commercio del caffè sia nella zona di Rossano che nell'area di Rho (Milano). I gregari della 'ndrina imponevano agli stabilimenti balneari, ai bar e ad altre attività commerciali di utilizzare principalmente il ''Pellegrino Caffè'' oppure, in sostituzione, il '’Jamaican Caffè'' o '’Pi.gi Caffè''. In alcuni casi, in modo particolare per i distributori automatici, la cosca obbligava i gestori a mescolare le miscele.
Attraverso una stretta alleanza tra la cosca Acri e quella Farao-Marincola di Cirò Marina (Crotone) la distribuzione del ''Pellegrino Caffe'' era stata estesa e favorita anche ad alcuni esercizi commerciale del nord Italia, in particolare nella zona di Rho, dove ci sarebbe una forte influenza della 'ndrangheta del crotonese.
Tra l’altro, la 'ndrina Agri-Morfo, avrebbe pesantemente condizionato le elezioni comunali di Rossano nel 2011. Tra gli arrestati c'é anche il consigliere comunale Ivan Nicoletti, del Pdl, posto ai domiciliari. Tra i reati contestati ad alcuni degli arrestati c'é anche quello di violenza e minacce per costringere gli elettori ad esprimere il loro voto a favore di Nicoletti. Quest’ultimo è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Gli inquirenti ritengono che Nicoletti avesse stretti legami con esponenti della cosca, ed in particolare con Isidoro Morfò.