ANNO 15 n° 207
'Dynasty' famiglie al potere: il prezzo nascosto delle grandi dinastie italiane
A Ombre Festival Mario Giordano presenta il suo nuovo libro e, intervistato dalla sindaca Chiara Frontini, racconta le ombre delle grandi famiglie italiane

VITERBO – Una piazza affollata, quella dell’Ombre Festival, per accogliere ieri sera Mario Giordano, noto giornalista italiano, autore di numerose inchieste scomode, capace di coniugare ironia, denuncia e stile tagliente. Al centro del dialogo, moderato dalla sindaca Chiara Frontini, il suo ultimo libro Dynasty, un viaggio tra le dinastie italiane che dominano (e talvolta affossano) il Paese.

Il prossimo anno scriverò un libro di fantasia erotico” scherza Giordano, subito pungente “perché girare la testa dall’altra parte è troppo comodo. Io invece ho voluto guardare dritto negli occhi, denunciare. Questo libro non è contro i ricchi, ma contro chi distrugge ricchezza per conservarne troppa per sé”.

Frontini incalza “Qual è il filo rosso che unisce storie così diverse?

Sono due i punti comuni – risponde Giordano – l’impatto economico, che riguarda anche i nostri soldi, e i valori, o la loro assenza. Negli Agnelli, ad esempio, vediamo 220 miliardi portati in Olanda, fabbriche chiuse e operai in cassa integrazione. È quasi offensiva perfino la storia dell’eredità, su cui ha indagato la Procura di Torino”.

La sindaca continua “E le responsabilità nei modelli familiari?

Ci sono eccome, ma pochi se le assumono. Pensiamo ai Benetton: da fabbricanti di maglioni diventano solo accumulatori di ricchezza. Dopo le privatizzazioni del '99, ottengono le autostrade. E il disastro è noto: tagli alla manutenzione per aumentare gli utili. Nel 2018, crolla il ponte Morandi. 43 morti. Nessuna parola dalla famiglia. Quella stessa sera di ferragosto festeggiavano a Cortina”.

Si passa poi a Del Vecchio “Un Martinitt, partito dall’orfanotrofio per fondare Luxottica. Una storia bellissima, fino a quando – tre anni dopo la sua morte – gli eredi ancora litigano. L’azienda è finita in mano a un manager esterno: loro non riescono a trovare un accordo”.

A chiudere la serata, un messaggio diversoL’eredità più preziosa non si custodisce nelle casseforti – ricorda Giordano ma nei cuori. Lo ha dimostrato Carlotta, una nostra collaboratrice di 30 anni, venuta a mancare questo febbraio. Una lezione di verità e umanità che vale più di ogni testamento”.




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