ANNO 15 n° 286
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Due giovani della Tuscia vincono la “Sfida delle app spaziali della NASA 2025”
Diego Albani di Civita Castellana e Andrei Piticas di Corchiano trionfano alla Space Apps Challenge con il progetto “Byte 1.0”, la loro app trasforma i dati dei satelliti in mappe della qualità dell’aria

ROMA - In un’epoca in cui l’attenzione all’ambiente diventa sempre più urgente, due ragazzi italiani si sono distinti in un contesto internazionale, vincendo il bando “Sfida delle app spaziali della NASA 2025 — Byte 1.0”. Il loro merito? Avere realizzato un’App che prende i dati aperti dei satelliti NASA relativi alla qualità dell’aria negli Stati Uniti e li trasforma in una mappa interattiva a colori, in cui ogni zona è valutata secondo parametri di qualità dell’aria.

I protagonisti di questa vittoria sono due studenti della Sapienza al secondo anno, Diego Albani, di Civita Castellana e Andrei Piticas di Corchiano. Al bando poteva partecipare chiunque, a squadre minimo di 2 persone e la loro idea ha convinto la giuria per utilità, originalità e impatto potenziale. Enorme la gioia dei ragazzi e delle famiglie quando hanno ricevuto la telefonata che diceva loro di aver vinto questo importante bando scientifico. 

(Da sinistra: Diego Albani e Andrei Piticas)

Il contesto della sfida NASA

La NASA International Space Apps Challenge è un hackathon globale che invita sviluppatori, scienziati, designer e appassionati a usare dati aperti — inclusi quelli satellitari — per affrontare sfide reali che riguardano la Terra, lo spazio e le opportunità tra questi mondi.

Il 2025 segna un’edizione incentrata sul tema Learn, Launch, Lead, esortando i partecipanti a imparare, lanciare idee innovative e guidare le proprie comunità con le soluzioni sviluppate.

In questo contesto, il bando “Byte 1.0” (o “Byteles 1.0”, a seconda del nome esatto nel portale della sfida) ha premiato progetti che dimostrassero capacità di integrazione e visualizzazione dei dati spaziali — con un occhio all’utilità concreta.

Il progetto vincente: come funziona l’app

L’idea di Diego e Andrei si basa su tre elementi:

1. Raccolta dati NASA

Usano dataset satellitari open data relativi agli inquinanti atmosferici (ad esempio particolato, ossidi di azoto, ozono troposferico) nelle diverse regioni degli Stati Uniti.

2. Elaborazione e normalizzazione

I dati grezzi vengono processati — filtraggio, mediazione e “scaling” — per renderli confrontabili tra loro e ridotti in indicatori sintetici di qualità dell’aria.

3. Visualizzazione su mappa a colori

L’app restituisce una mappa interattiva, in cui ogni area geografica viene colorata (ad esempio verde, giallo, arancione, rosso) in base al livello di qualità dell’aria stimato. L’utente può navigare, ingrandire, consultare dati puntuali per località, e capire rapidamente dove la qualità dell’aria è buona o degradata.

VIDEO DELLA PRESENTAZIONE PROGETTO

Grazie a questa soluzione, l’inquinamento atmosferico — spesso un tema astratto e lontano — diventa visibile, intuitivo e comparabile su scala territoriale.

Il loro successo dimostra che non è necessario essere in grandi centri urbani o hub tecnologici per competere a livello globale: bastano idee solide, impegno e una buona padronanza dei dati e degli strumenti digitali. 

Questo progetto ha vari punti di forza:

Sensibilizzazione ambientale: rendendo visibile la qualità dell’aria, l’app può aiutare cittadini, ricercatori e amministratori a prendere decisioni più consapevoli.

Replicabilità: anche se al momento si concentra sugli Stati Uniti (dove i dati NASA sono abbondanti), la metodologia potrebbe essere estesa ad altre regioni del mondo, qualora i dati siano disponibili.

Strumento educativo: scuole, università o associazioni potrebbero usare l’app come mezzo didattico per insegnare inquinamento, dati ambientali e tecnologie spaziali.

Collaborazioni future: vincere il bando apre porte verso mentor, investimenti, sviluppo ulteriore e collaborazioni con enti ambientali o istituzioni spaziali. 




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