


VITERBO – È stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, da scontare in carcere, il rappresentante di aspirapolveri 48enne di Soriano nel Cimino accusato di aver molestato una ragazza minorenne il 4 agosto 2010 in un negozio di Acquapendente.
All’epoca dei fatti, l’uomo aveva 33 anni, mentre la vittima ne aveva appena 17. Dopo la denuncia, l’imputato si era trasferito in Spagna, facendo perdere le proprie tracce per anni, tanto che il processo è entrato nel vivo solo lo scorso settembre, quando la donna – oggi 32enne – ha ripercorso in aula l’episodio di quel pomeriggio.
“Non ero scappato, pensavo fosse consenziente”, ha sostenuto durante l’interrogatorio, difendendosi davanti alla pm Aurora Mariotti e al suo avvocato Daniele Nobili. Secondo la sua versione, “si era creato un bel clima” dopo una precedente dimostrazione dell’aspirapolvere nel negozio e la giovane avrebbe “ricambiato due baci sulla bocca”.
La procura ha invece ricostruito un quadro ben diverso: un tentativo di approccio sessuale ai danni di una minorenne, colta di sorpresa e incapace di reagire. “La gravità dell’episodio – ha sottolineato la pm Mariotti nella requisitoria – è evidente, anche per la giovane età della vittima. Non può parlarsi di lieve entità.”
Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Francesco Oddi con Giovanna Camillo e Jacopo Rocchi a latere, ha accolto la richiesta della procura, riconoscendo solo le attenuanti generiche e disponendo anche la revoca della sospensione condizionale della pena concessa in passato.
L’imputato non era presente in aula al momento della lettura della sentenza: aveva lasciato il tribunale subito dopo l’interrogatorio e prima della discussione finale.