ANNO 14 n° 120
Treni cancellati, scuole a rischio isolamento
Un'impresa per gli studenti raggiungere il liceo artistico di Vignanello, sia dal capoluogo che dal sud della provincia. A Faleri protesta dei genitori
30/09/2019 - 06:43

di Simone Lupino

VITERBO - ''Da  quest'anno è stato cancellato anche il treno che partiva da Vignanello alle 14.30 - racconta Chiara Tricca, madre di una studentessa di Faleri che frequenta il terzo anno del liceo artistico Midossi -. Mia figlia adesso torna a casa quasi alle 4 del pomeriggio. Cosa deve fare a quel punto: pranzo, merenda o cena? Le ho suggerito di cambiare sede, di andare a Civita Castellana che è collegata meglio. Ma lei che ha sempre sognato di diventare una fumettista, la scuola di Vignanello è una delle migliori, e preferisce continuare così, anche a costo di questi sacrifici''.

Ferrovia Roma-Viterbo: oltre ai disagi per gli utenti a causa del nuovo orario (il comitato pendolari ha contato 17 treni in meno rispetto all’anno passato), presto bisognerà fare i conti anche con le conseguenze che questi tagli stanno provocando dal punto di vista economico (è il caso di alcune attività che la sera chiudono prima perché i titolari rischiano di restare a piedi) e sociale. In particolare alle scuole dislocate lungo la tratta che attraversa i Monti Cimini, alcune delle quali, ora, a rischio isolamento: raggiungerle infatti sta diventando un'impresa. 

Esagerato? Forse. Se la ferrovia non funziona, infatti, ci sono sempre i pullman del Cotral a garantire il servizio. Ma al di là delle condizioni in cui questi mezzi a volte viaggiano (ha suscitato indignazione nei giorni scorsi il video in cui si vedono ragazzi della corsa Viterbo-Civita ammassati come all’interno di un carro bestiame), è altrettanto vero che ci sono decine di studenti per i quali il treno rappresentava il mezzo più comodo per raggiungere la propria scuola.

Succede per esempio a Vignanello, dove ha sede il liceo artistico Midossi. Si tratta di un'eccellenza, una struttura all’avanguardia che richiama giovani di tutta la provincia e anche oltre. Gli stessi che adesso devono fare i salti mortali sia per andare a lezione, che per tornare a casa. Prendete quelli che partano dal capoluogo.

Ebbene, se durante lo scorso anno scolastico gli studenti provenienti da Viterbo potevano fare affidamento su due treni in partenza dalla stazione di viale Trieste - alle 7.24 e alle 7.54, con arrivo a Vignanello alle 8.08 e alle 8.35, da quest’anno invece per loro c’è a disposizione solo una corsa, con partenza alle 8.11 e arrivo alle 8.54, quando la campanella è suonata da circa mezz’ora.

Disagi anche per i ragazzi che arrivano da Faleri e più in generale per tutti gli studenti che dal sud della provincia si devono spostare verso nord: da quest’anno al mattino è prevista una sola corsa utile, con partenza alle 6.20 da Catalano (Civita Castellana). Motivo per cui in tanti hanno deciso di ripiegare sul pullman, che però arriva a Vignanello quasi un’ora prima rispetto alla campanella. “Mio figlio frequenta il quarto anno del liceo artistico – spiega Tamara Riccioni – e la situazione della ferrovia è andata sempre più peggiorando. Negli ultimi 2 anni abbiamo assistito a un tracollo del servizio. Il prossimo anno mio figlio prenderà la patente, ma più volte ho pensato di proporgli di cambiare scuola per un'altra che fosse più facile da raggiungere”.

''Pullman pieni, treni vuoti'', dice Roberta Laureti, anche lei di Faleri. ''Sembra di andare in trincea invece che a scuola''. Sua figlia e sua nipote frequentano proprio il Midossi di Vignanello. Mentre un altro figlio studia a Viterbo, dove arriva in autobus. ''Da Vignanello è stato cancellato il treno che partiva alle 14,29 e ne hanno messo uno alle 15.04. Troppo tardi – afferma Laureti -. Ora le ragazze rientrano in autobus. Ma a Faleri non c’è una fermata, per cui un parente – in casa a quell’ora siamo tutti impegnati - le deve andare a recuperare a Fabrica, per strada. E tutto questo, dopo aver pagato 140 euro di abbonamento a testa''.

Ancor peggio va a Chiara Tricca, la cui figlia, iscritta al terzo anno, potendo fare affidamento solo sul treno, rientra a casa quasi alle 16. ''Vista la situazione le avevo suggerito si spostarsi al liceo artistico di Civita Castellana, ma lei che da grande vuole fare la fumettista non ha voluto''.

Il sabato quando le lezioni finiscono prima, non ci sono alternative: i genitori devono arrivare fino a Vignanello in macchina per prendere i figli. Natalia Cola, madre di uno studente di 17 anni, si domanda: ''A cosa sono serviti i soldi per chiudere i passaggi a livello se la situazione dei treni è addirittura peggiorata?''.

Infine ci sono i ritardi e i treni cancellati quotidianamente, senza preavviso. Capita spesso, a sentire le lamentele. ''Ma quando chiediamo spiegazioni nelle stazioni ti dicono di scrivere una mail a un indirizzo dal quale però mai nessuno si prende la premura di rispondere'', raccontano i genitori che non sanno più a quale santo votarsi.






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