ANNO 14 n° 88
Sette sindaci chiedono il risarcimento per i cittadini dei propri comuni
06/01/2013 - 13:03

VITERBO – I sindaci Bengasi Battisti (Cochiano), Angelo Cappelli (Capranica), Alessandro Giovagnoli (Ronciglione) Rodolfo Mazzolini (Castel Sant'Elia), Mario (Fabrica di Roma), Eugenio Stelliferi (Caprarola) e il   vicesindaco di Civita Castellana Antonio Innocenzi chiedono il risarcimento per i loro cittadini in quanto la direttiva comunitaria 98/83 sulla potabilità delle acque non è stata attuata. Il risarcimento ai cittadini da parte della Repubblica, secondo una sentenza della corte di giustizia europea del 1991, è previsto nel caso in cui una direttiva non sia stata attuata.

I sindaci intervengono a seguito delle ordinanze di non potabilità delle acque a causa della presenza, oltre i limiti, dell'arsenico. L'ordinanza è stata emessa in 38 comuni della Tuscia.

Solo pochi giorni fa il sindaco di Vierbo Giulio Marini aveva chiesto al presidente dell'Ato Marcello Meroi un incontro per discutere della riduzione delle bollette nei comuni in cui vige l’ordinanza di non potabilità dell’acqua destinata al consumo umano con un valore di oltre 10 microgrammi di arsenico per litro.

La stessa richiesta, da portare all'esame degli organi competenti, era stata avanzata dallo stesso presidente della Provincia congiuntamente al vicepresidente con delega all’Ambiente Paolo Equitani.





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