ANNO 14 n° 117
Riconosciuto dalle due vittime il presunto violentatore seriale
Il 29enne di origine pakistana le avrebbe pedinate e molestate in strada: da oltre due mesi č uscito dal carcere di Mammagialla
22/10/2019 - 07:04

VITERBO - (b.b.) Il 29enne pakistano accusato di violenza sessuale ai danni di sei giovanissime vittime è stato riconosciuto da due di loro. 

Si tratta di due sedicenni che il ragazzo, difeso dagli avvocati Samuele De Santis e Marina Bernini, avrebbe avvicinato in strada e poi palpeggiato fino alle parti intime. Ieri mattina sono state sentite, assieme ad una loro coetanea che avrebbe assistito come testimone ad uno degli episodi denunciati alla Squadra Mobile, all'interno dei locali della Questura di Viterbo in modalità protetta. 

Contrariamente alle altre quattro presunte vittime di età compresa tra i 10 e i 13 anni, ascoltate lo scorso luglio, le adolescenti, che ieri si sono presentate di fronte al giudice, avrebbero riconosciuto il loro aggressore. Il più recente degli episodi risalirebbe, secondo la ricostruzione degli inquirenti, allo scorso 5 settembre, quando il 29enne avrebbe avvicinato in strada la ragazzina e avrebbe tantato con lei un approccio fisico. 

Per l'accusa, si tratterebbe di un ''molestatore seriale'' che avrebbe agito anche a poche settimane di distanza dalla sua scarcerazione: dopo oltre due mesi nel penitenziario di Mammagialla accusato di violenza e tantata violenza sessuale du minore, aveva ottenuto la libertà con l'obbligo di firma a fine luglio. Dopo appena un mese, avrebbe nuovamente colpito. 

Sul piede di guerra, intanto, la difesa del 29enne. ''Intendiamo, e sarà un aspetto che sottoporremo quanto prima al consiglio direttivo della Camera Penale, attirare l’attenzione sul fatto che vietando l’ingresso a membri del collegio difensivo è stato compresso il legittimo diritto alla difesa - hanno spiegato gli avvocati De Santis e Bernini - inoltre, come già avvenuto a seguito del primo incidente probatorio, a noi favorevole, intendiamo criticare le modalità di svolgimento dell’audizione protetta e della ricognizione atipica, oltre che dello stesso incidente probatorio, perché tutti particolarmente suggestionanti ed in evidente violazione della Carta di Noto''.





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