ANNO 14 n° 117
Picchetto d’onore per l’addio al maresciallo Carmine Ventrone
Corone di fiori e applausi per il maresciallo deceduto in incidente
01/02/2013 - 04:00

VITERBO – (ale.s) Corone di fiori e picchetto d’onore. Un accenno del Silenzio a segnare l’inizio della cerimonia funebre.

Si è svolta ieri pomeriggio (31 gennaio) alle ore 15, nella parrocchia Santa Maria Assunta a Bomarzo, la cerimonia funebre per l’addio a Carmine Ventrone, il maresciallo dell’Aeronautica militare deceduto nella notte tra il 28 ed il 29 gennaio in un tragico incidente stradale avvenuto sulla statale Umbro Laziale. A trovare il corpo senza vita, carbonizzato in seguito alla deflagrazione della Lancia Y alimentata a Gpl sulla quale viaggiava, i vigili del fuoco ed i carabinieri. Il sottufficiale dell’Arma azzurra, 49 anni, lascia la moglie Anna e due figli (Salvatore, 22 anni, e Daniela, non ancora maggiorenne).

“Davanti alla tragedia della morte non posso darvi risposte. Non ci sono”, così don Luca Scuderi, che ha officiato le esequie insieme al parroco Angelo Bissoni, durante l’omelia. “Cercare di rispondere alle domande che si susseguono davanti ad una tragedia come questa – ha detto - non dà consolazione, anzi. L’unico conforto è chiudere gli occhi e pensare a Carmine. Pensarlo a casa, in famiglia, quando giocava e scherzava con Anna, Salvatore e Daniela. Pensare allo spirito di abnegazione con cui svolgeva il suo lavoro e alla passione che metteva quando praticava i suoi hobby preferiti. Non è una consolazione per gli occhi, ma per il cuore; per riempire quel vuoto incolmabile che ha lasciato”.

“Voglio ringraziare Anna, Salvatore e Daniela – ha aggiunto il parroco – perché quando sono arrivato a casa vostra, l’altra sera, ho trovato occhi accoglienti ed espressivi nonostante il grande dolore. In quegli occhi ho rivisto quelli di Carmine”.

Prima di concludere l’omelia, il sacerdote ha infine letto una lettera indirizzata ai familiari, “che ho scritto – ha spiegato – come se fosse Carmine a parlarvi”.

“Pregate, sorridete e chiamatemi. Chiamatemi come mi avete sempre chiamato, con toni affettuosi come se io fossi con voi. Perché anche se non mi vedete io vi sono vicino”.

Al termine della cerimonia funebre un lungo applauso in chiesa, accompagnato da un altro accenno del Silenzio, eseguito con un tromba da uno dei dieci militari allineati ai lati dell’altare.

All’uscita del feretro, avvolto dal Tricolore, ancora le note del Silenzio, davanti al picchetto d’onore dell’Arma azzurra.





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