ANNO 14 n° 117
Operazione Anubi, due le agenzie viterbesi coinvolte
Le altre sono dislocate in provincia ma anche a Roma e Civitavecchia
10/05/2014 - 01:03

VITERBO (fla.lud.) – Sarebbero due le agenzie funebri di Viterbo coinvolte nel racket all’obitorio di Belcolle. Le altre sono dislocate in provincia ma anche a Roma e a Civitavecchia, tuttavia vige ancora il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Nel complesso sono una decina le agenzie che, dietro il pagamento di una tangente, collaboravano con i tre dipendenti della camera mortuaria dell’ospedale cittadino per aggiudicarsi l’affidamento dei funerali. Un giro d’affari enorme questo dei servizi funebri relativi ai deceduti che si attesterebbe sui 3 milioni di euro l’anno.

Giro dal quale erano escluse decine e decine di altre agenzie del territorio. E sono stati proprio i titolari di queste agenzie a lamentarsi con il direttore sanitario di Belcolle che, dopo un’indagine interna, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. L’attività investigativa, iniziata a settembre 2013, si è conclusa ieri mattina con l’arresto dei tre dipendenti accusati del reato di corruzione continuata in concorso. I carabinieri hanno notificato ai tre l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari all’alba di ieri, presso le loro abitazioni. “Li abbiamo trovati tutti in casa e non c’è stato alcun tipo di problema o criticità durante l’arresto” fanno sapere dal comando provinciale.

Molto più complessa è invece la posizione dei titolari e dipendenti delle agenzie che si prestavano al pagamento delle mazzette per ottenere dei vantaggi. Anche se non vincolati dagli obblighi di trasparenza e imparzialità verso la pubblica amministrazione come i tre arrestati, il quadro che si profila per queste persone, in totale 34, non è proprio dei più rassicuranti. Sono infatti comunque coinvolte per la cessione di denaro agli addetti dell’obitorio ma non tutti in egual misura. Agli inquirenti spetterà ora il compito di valutare se pagassero la tangente dietro una loro richiesta, per avere quindi la sicurezza dell’affidamento dei funerali, o se, al contrario, fossero stati indotti a farlo per adeguarsi “alle regole”. Su 34, 10 di loro sono stati già denunciati. Ma per gli altri bisognerà attendere glia accertamenti del caso da parte della magistratura.





Facebook Twitter Rss