ANNO 14 n° 116
Estorsione con metodo mafioso, gli arrestati davanti al Riesame
Per chiedere la revoca della misura cautelare, sono in carcere dal 28 novembre
23/12/2019 - 06:38

VITERBO - (b.b.) Minacce di morte e intimidazioni per estorcere denaro ad un imprenditore del viterbese, i quattro arrestati questa mattina compariranno davanti al tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione. 

David Rebeshi, L.V., K.A. e I.F., sono stati arrestati giovedì 28 novembre dai carabinieri del Nucleo Investigativo e delle compagnie di Viterbo e Tuscania a seguito della denuncia della presunta vittima: al ristoratore sarebbero stati chiesti 4mila euro come risarcimento dell’acquisto di un’auto rivelatasi non funzionante e poi, al suo rifiuto, prima la cifra si sarebbe gonfiata e poi sarebbero scattate le minacce di morte a lui e alla sua famiglia.

Per questo i ragazzi, tutti giovanissimi, tutti di origine albanese, sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso: oggi a distanza di quasi un mese dall'arresto è fissata l'udienza al tribunale della Libertà per chiedere la revoca della misura cautelare in carcere o un suo alleggerimento. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la piccola banda di albanesi avrebbe tentato di estorcere denaro per pagare le spese legali di parenti e amici coinvolti nella maxi inchiesta Erostrato, con la quale a gennaio scorso, è stato disarticolato un presunto sodalizione criminale italo-albanese pronto a tutto pur di ottenere il controllo delle principali attività economiche della zona. Ai cui vertici ci sarebbero proprio il fratello di David Rebeshi, Ismail, e Giuseppe Trovato. L'udienza preliminare a loro carico si è aperta sabato mattina nell'aula ''Vittorio Occorsio'' del tribunale di Roma, la stessa nella quale si è celebrato il processo per mafia capitale. 





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