ANNO 14 n° 88
Emergenza arsenico: aumento tariffe del 5%
Dal 2013 nei comuni scatteranno le ordinanze di non potabilità
27/07/2012 - 14:43

VITERBO - Dalla conferenza dei sindaci dell’Ato il via libera al piano per fronteggiare l’emergenza arsenico. Si tratta della seconda fase, riguardante i comuni che presentano concentrazioni di arsenico comprese fra i 10 ed i 20 microgrammi litro e che dal primo gennaio 2013 non saranno più coperti dalla deroga concessa dall’Unione Europea.

“Per coprire i costi degli interventi occorrono all’incirca 30 milioni di euro – ha spiegato l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani – la Regione al momento ne ha a disposizione soltanto sei. Una somma che consentirà tuttavia di avviare le procedure per l’affidamento degli appalti di realizzazione dei dearsenificatori attraverso il criterio del project financing (ossia la compartecipazione pubblico-privato) con un ammortamento dei costi compreso fra i dieci ed i dodici anni. La Regione si è impegnata a concludere le gare entro il 30 novembre, in considerazione del fatto che vige ancora il regime commissariale per ciò che concerne la risoluzione dell’emergenza arsenico, per poi iniziare i lavori entro il mese di dicembre. Alla data del primo gennaio 2013 – fa sapere l’assessore - i lavori non saranno comunque ultimati e si renderanno necessarie, da parte dei sindaci, le relative ordinanze di non potabilità delle acque. Ordinanze che tuttavia avranno valore temporale e saranno strettamente limitate al periodo necessario all’ultimazione dei lavori”.

“Il project financing prevede una quota parte dei costi a carico dei comuni. Per tutti quelli che hanno ceduto o cederanno a breve i servizi a Talete – spiega ancora Equitani – si procederà con un aumento tariffario, che sarà nell’ordine del 5% dopo il terzo anno e del 3% a partire dal quarto anno. Gli altri comuni, quelli cioè che non hanno ceduto i servizi, dovranno garantire comunque la loro quota parte attraverso tre diverse ipotesi risolutive: tramite l’adesione a Talete e quindi al piano degli aumenti tariffari concordati nell’ambito del gestore unico; adottando la tariffa Ato; oppure coprendo i costi necessari con fondi di bilancio o con nuovi mutui. L’auspicio – ha concluso l’assessore – è che tutti comprendano la necessità di aderire alla gestione unica, rendendo così più agevoli gli interventi e più sostenibili i costi destinati ad incidere sulla tariffa”.

Equitani ha poi tenuto a precisare che, da parte della Regione, è stato comunque assicurato l’impegno al reperimento di ulteriori fondi per far sì che si possano coprire le spese delle opere limitando al massimo l’impatto determinato dagli aumenti tariffari.

La conferenza dei sindaci, nell’atto d’indirizzo che sarà ora trasmesso alla Regione, ha ribadito, però, l’urgenza di rispettare i tempi stabiliti, avviando i lavori entro la fine dell’anno in corso, per limitare al massimo i disagi alle popolazioni che con l’inizio del 2013 si troveranno senza acqua potabile nei rubinetti.





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