ANNO 14 n° 117
''Vogliamo capire chi abbiamo davanti''
Ermanno Fieno a confronto con i suoi avvocati: 4 ore di dichiarazioni top secret

VITERBO – Quattro ore di colloquio in forma strettamente privata. Da una parte Ermanno Fieno, in manette. Dall’altro i suoi due difensori, gli avvocati Samuele De Santis ed Enrico Valentini, per la seconda volta in trasferta nel carcere di Imperia, dove l’uomo rimarrà recluso fino al trasferimento a Viterbo.

Una chiacchierata riservata. Lontana da pm e giudici, davanti ai quali il 44enne ha scelto di non parlare, avvalendosi nei giorni scorsi della facoltà di non rispondere.

''Vogliamo capire chi abbiamo di fronte, che persona sia e quale sia il suo passato''. Una scelta umana, ancora prima che difensiva. ''Passare al setaccio le ore prima del delitto e quelle immediatamente successive, che hanno visto la fuga di Fieno, è giusto e doveroso. Ma non è lì che vogliamo e dobbiamo soffermarci'', commentano gli avvocati De Santis e Valentini, di ritorno dalla Liguria.

''E’ importante, prima di tutto, valutare e scavare nella vita della persona: ed è lì che ci addentreremo''.

Nell’esistenza e nel passato di Ermanno Fieno, dunque. Il 44enne che, secondo l’ipotesi della Procura di Imperia – e ancora prima di quella viterbese –, avrebbe ucciso i due genitori all’interno dell’appartamento in cui viveva in via Santa Lucia. Per questo sarebbe accusato di duplice omicidio: a dare l’allarme i fratelli dell’uomo, che per giorni avrebbero invano cercato di mettersi in contatti con il padre e la madre. Poi la macabra scoperta, nella tarda serata di mercoledì scorso: avvolti nel cellophane e distesi sul letto i corpi di Gianfranco Fieno e di Rosa Franceschini, senza vita.

Da quel momento, di Fieno nessuna traccia. Fino a venerdì, quando è stato fermato alla stazione di Ventimiglia, diretto in Francia. Una caccia all’uomo durata ore, che lo ha portato nel carcere di Imperia.



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