


di Fabio Tornatore

VITERBO - Pubblicato il Piano di Azione per il contrasto alla Xylella Fastidiosa, il parassita patogeno che ha devastato gli uliveti della puglia e che ha fatto la sua comparsa anche nella Tuscia nel 2021. Sei punti e un cronoprogramma finanziati con 150 mila euro per contenere la sottospecie Multiplex. Tra le specie attaccate la nuova filiera del mandorlo del litorale viterbese.
Indagini annuali, indagini sugli insetti vettori, controlli sull'attuazione delle misure, imposizione di misure contro i vettori, informazione e pubblicità, programmazione dei controlli. Questi i sei punti del cronoprogramma definito dalla Regione Lazio nel Piano di azione per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa nel territorio laziale. Confermate le misure di eradicamento delle piante nocive e quelle per il contenimento nelle zone cuscinetto per i nuovi rilevamenti confermati nelle scorse settimane. Sono state 44 le piante infette rinvenute dal 2021, oltre ai tre nuovi gruppi rilevati nel dicembre di quest'anno.

Il primo riscontro positivo risale appunto al 2021, su un mandorlo di Canino. Poi è stata la volta di Tarquinia nel 2022, con 5 rilievi di infezioni su ginestre e uno su mandorlo. Nel 2023 in uno dei due siti podsitivi di Tarquinia rilevati 7 casi su ginestra e 1 su mimosa; nel 2024 rilevata Xylella su un mandorlo a Canino, 3 ginestre, 4 mandorli e un rosmarino a Tarquinia. Nel 2025, infine, rilevati a Canino 5 casi su mandorlo, uno si Rahmnus Alaternus, e un altro caso su mandorlo; a Tarquinia, invece, due casi su Polygala Myrtifolia, 5 su mandorlo, uno su lavandula dentata, 3 su ginestra, 1 su spartium e un caso su rosmarino. Alcuni dei rilievi di elemento patogeno sono stati effettuati in piante su ciglio sttradale, alcuni in giardini e altri in campi di aziende agricole.
