VITERBO - Cresce la preoccupazione nel Lazio per la diffusione del virus West Nile. Sebbene il presidente della Regione, Francesco Rocca, abbia assicurato che non siamo davanti a un altro Covid, sono state comunque adottate delle precauzioni come il test per tutti i donatori di sangue.
Al momento nel Lazio sono 28 i casi accertati, di cui 7 nuovi accertati nella giornata di venerdì. Tra questi 2 presentano sindrome neurologica e 5 febbre. I casi oltre a Latina si segnalano anche ad Anzio e Nettuno.
Intanto il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia chiede all'amministrazione comunale di Viterbo di prevedere dei fondi per la disinfestazione mirata in vista dell'approvazione della variazione di bilancio in programma per martedì.
'Proprio sul rischio legato alla diffusione del virus West Nile – sottolineano i consiglieri - Fratelli d'Italia chiede alla sindaca la massima attenzione e interventi tempestivi, per garantire la salute pubblica senza creare allarmismi inutili'.
Il West Nile è una malattia virale trasmessa dalla Culex pipiens, la zanzara comune notturna, diversa dalla zanzara tigre. Il ciclo del virus inizia dagli uccelli, pungendoli, le zanzare si infettano e possono trasmettere il patogeno a esseri umani e animali.
Nella maggior parte dei casi, le persone infette non mostra alcun sintomo. Quando però si manifestano, sono generalmente lievi: febbre, mal di testa, nausea, sfoghi cutanei. Le complicanze serie sono rare (meno dell’1%) e interessano soprattutto anziani e soggetti fragili.
Per contenere la diffusione, la Regione ha disposto disinfestazioni mirate nei territori a rischio, campagne informative locali, attività clinica straordinaria negli allevamenti e una maggiore sensibilizzazione dei medici e veterinari sul territorio.
Intanto, si raccomandano semplici azioni quotidiane: usare repellenti, evitare ristagni d’acqua, proteggersi soprattutto all’alba e al tramonto con indumenti adeguati e zanzariere. In presenza di febbre sopra i 38,5°, mal di testa forte o confusione, consultare il medico.