ANNO 15 n° 252
Viterbo tra mafia turca e ‘ndrangheta: l’allarme di Saviano e la denuncia di Sinistra Italiana
Valeria Bruccola richiama l’attenzione sul rischio che la Tuscia diventi terreno fertile per le mafie
07/09/2025 - 01:54

VITERBO - Dopo il rassicurante epilogo dell'arresto di due pericolosi criminali turchi, armati 'fino ai denti', che ha reso possibile lo svolgimento sereno del trasporto della meravigliosa Macchia di Santa Rosa, i riflettori accesi su Viterbo non si dovrebbero spegnere. Piano piano, invece, le voci non si rincorrono più e dopo il clamore dei giorni scorsi, speriamo che la domanda che ci siamo fatti tutti, a freddo, rimanga, senza che l'episodio venga archiviato lasciando solo strascichi di poco conto e un po' di folclore in più.

Sembra evidente (così hanno presto divulgato anche le testate nazionali) che il bersaglio della cellula criminale non fosse la festosa popolazione viterbese, né gli alti rappresentanti istituzionali presenti in città, ma un detenuto nel carcere di Viterbo, Baris Boyun, esponente di spicco della mafia turca, da molto tempo presente proprio a Viterbo e parte di una rete criminale di traffico di stupefacenti per l'Europa e di riciclaggio di denaro in attività economiche legate al turismo e all'intrattenimento, con aspirazioni di controllo economico e politico. Ma perché proprio a Viterbo?

Questa domanda sarebbe dovuta venire a noi, cittadini della Tuscia, mentre invece è il filo rosso su cui si muove una interessante analisi che Roberto Saviano ha condiviso sui social, Come è noto, Saviano ha fatto del giornalismo di inchiesta sulle mafie la sua attività di contrasto e di denuncia, anche in assenza di un dibattito politico non demagogico capace di mettere al centro proprio il contrasto alla criminalità organizzata che affonda i suoi tentacoli nel tessuto economico e amministrativo del nostro Paese.

Secondo Saviano, l'intreccio della mafia turca con quelle nostrane è ormai consolidato, per giri d'affari milionari, e proprio le città di provincia italiane, per la loro natura decentrata e apparentemente tranquilla, sono territori ambiti, anche dalla criminalità organizzata. Viterbo, infatti, è da diversi anni 'territorio' della 'ndrangheta, che ha messo le mani su attività economiche lasciate scoperte dalla crisi che ha investito la Tuscia.

Da tempo denunciamo la mancanza di politiche sociali ed economiche adeguate per la salvaguardia del territorio, capaci di garantire un futuro di rilancio e riqualificazione, un territorio, il nostro, che invecchia e si spopola. E DOVE LA SOCIETÀ' CIVILE ARRETRA, LA CRIMINALITA' AVANZA, perché la cittadinanza non ha più la forza di garantire la legalità e il buon andamento dell'economia. Sembra forte l'affermazione di Saviano secondo cui Viterbo sarebbe la capitale della mafia Turca?

La sua meticolosa ricostruzione porta verso questa ipotesi agghiacciante, su cui non abbiamo gli strumenti di né controllo né di smentita, ma una cosa è certa, che spenti i riflettori su questa vicenda, non sembra importare a molti il rischio che questa ipotesi sia vera, definendo un terreno fertile affinché il malaffare possa sentirsi ancora una volta al riparo dall'attenzione e dal clamore, proliferando quasi indisturbato come ha fatto finora!

Valeria Bruccola, Segretaria della Federazione Provinciale di Sinistra Italiana-AVS






Facebook Twitter Rss