ANNO 15 n° 189
Viterbo Capitale della cultura, sottoscritto il protocollo tra Comune e Provincia
Romoli firma l'accordo ma la raccolta di idee va a rilento. A fine luglio via alla composizione del dossier di candidatura
08/07/2025 - 07:07

VITERBO - (A.S.) Prosegue il lavoro di candidatura di Viterbo a Capitale europea della cultura 2033. Mentre il Comune ricorda che per aderire alla open call c'è tempo fino al 31 luglio, la Provincia sottoscrive il protocollo d'intesa con l'ente comunale di cui fanno già parte la Regione Lazio, la diocesi di Viterbo, la Soprintendenza, la Direzione regionale musei del Lazio, Ville Monumentali della Tuscia, Unitus, Camera di Commercio, Biblioteca consorziale di Viterbo e Fondazione Carivit. Un atto che impegna il presidente Romoli a rappresentare anche i sindaci dei comuni aderenti - 50 finora - nel Comitato promotore, ovvero l'organo che d'intesa con il comitato scientifico dovrà definire la strategia operativa per la candidatura entro dicembre di quest'anno.

Il Comitato promotore, costituito da un rappresentante scelto da ciascuno degli enti partecipanti, ha il compito di sostenere la candidatura dal punto di vista istituzionale, dovrà procedere a nominare i componenti del comitato scientifico insieme al direttore di candidatura.

Ai membri del comitato scientifico, scelti tra i migliori esperti italiani e internazionali in ambito culturale e artistico, spetterà il compito di definire il tema portante della candidatura di Viterbo a Capitale della cultura e sviluppare una proposta di eventi e iniziative collegate al tema. Cruciale in questa fase è la raccolta di idee proposte, suggerimenti, progetti e riflessioni attraverso la Open call, utile alla definizione del dossier di candidatura. La proroga sulla scadenza per la presentazione dei progetti decisa dall'amministrazione comunale fa evidentemente intendere che la raccolta di idee è stata particolarmente esigua. Per questo il Comune ha più volte ricordato che possono partecipare attivamente sia istituzioni, imprese, enti culturali e realtà del terzo settore, così come pure liberi cittadini per valorizzare una pluralità di voci sul territorio.






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