


VITERBO - Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità la proposta presentata dal presidente, Alessandro Romoli, per sostenere, insieme alle altre Province del Lazio, un nuovo documento da sottoporre alla Regione. L’obiettivo è riordinare le competenze tra Regione e Province, garantendo ai territori maggior autonomia amministrativa e una gestione più vicina ai cittadini.

La decisione arriva dopo l’incontro dell’Upi a Lecce, dove i presidenti delle Province italiane hanno discusso della necessità di rafforzare il ruolo degli enti intermedi. Nel Lazio il tema è a maggior ragione preponderante, considerata la presenza del capoluogo nazionale che, di fatto, accentra funzioni e distanze istituzionali. Dopo Latina, Rieti e Frosinone, anche Viterbo si unisce ora alla richiesta condivisa di un nuovo equilibrio.
Romoli ha spiegato nel dettaglio come il documento elaborato da Upi Lazio miri a “garantire le giuste competenze sia alle Province che alla Regione”, attraverso un testo di legge che permetta un riordino più razionale delle funzioni. “È necessario assicurare ai cittadini e ai Comuni servizi esercitati vicino al territorio. Pensiamo alla protezione civile: una cosa è gestita dalla Regione Lazio, un’altra è affidata alle Province, che possono intervenire in modo diretto anche nelle realtà più limitrofe. Lo stesso vale per la formazione professionale, che va organizzata in maniera strutturata e non tramite deleghe annuali”.

Secondo Romoli, rafforzare le Province non significa indebolire la Regione, ma rendere più efficiente l’intera macchina amministrativa. “Le Province sono il primo presidio istituzionale dei nostri territori. Dare loro maggiore autonomia vuole dire migliorarne la capacità di risposta e rendere più efficace anche l’azione regionale”.
Con il voto favorevole del Consiglio, Viterbo si prepara quindi a sostenere, insieme alle altre Province laziali, una proposta che mira a ridisegnare funzioni, competenze e responsabilità, riportando servizi essenziali più vicino ai cittadini.